Ordinanza, cosa cambia per le regioni. Abruzzo arancione (con qualche problema)

MeteoWeek.com (da Getty Images)
Con l’ultima ordinanza del ministro della salute Roberto Speranza 5 regioni cambiano colore. L’ordinanza avrà valore da domenica 13 dicembre. Disposta l’area gialla per le regioni Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte. Disposta invece l’area arancione per la regione Abruzzo. La Campania resta zona arancione.

Arrivati i dati della Cabina di Regia, si è deciso che volto dare all’ultima ordinanza firmata dal ministro Speranza: area gialla per le regioni Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte; area arancione invece per la regione Abruzzo. Toscana e Campania restano in zona arancione. La nuova ordinanza entrerà in vigore da domenica 13 dicembre. Particolare il caso dell’Abruzzo, che dovrà tornare per un giorno in zona rossa dopo quanto ribadito dal Tar dell’Aquila, che ha sospeso l’ordinanza regionale con la quale il presidente di regione aveva intenzione di anticipare la zona arancione. Eppure, nonostante diverse regioni italiane si stiano colorando di giallo, l’attenzione va tenuta alta. In alcune regioni, soprattutto nel Nord-Est e in Puglia, si sta assistendo a un rallentamento dei miglioramenti. Secondo l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità 5 aree rimangono ad alto rischio: si tratta di Emilia Romagna, Puglia, Sardegna, Veneto e provincia autonoma di Trento. A commentare la nuova ordinanza, il presidente della regione Piemonte Alberto Cirio: “Ho appena ricevuto la telefonata del ministro della Salute Speranza e, come avevo anticipato, confermo che da domenica 13 dicembre il Piemonte sarà in zona gialla”. Poi ancora: “Si tratta di un risultato importante perché tante attività potranno ripartire ma dobbiamo continuare a tenere alta l’attenzione in tutti i nostri comportamenti. Non possiamo vanificare i tanti sacrifici fatti finora”.
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L’Abruzzo e i colori in tilt
Il presidente della regione Abruzzo Marsilio il 6 dicembre aveva disposto il passaggio in zona arancione, ma lo aveva fatto in autonomia, senza autorizzazione del governo. Nella giornata di ieri 11 dicembre il provvedimento è stato fermato da una sentenza del Tar dell’Aquila, sollecitata da una richiesta di sospensiva presentata dal governo. Nel frattempo l’ordinanza di ieri firmata dal ministro Speranza ha riportato l’Abruzzo in zona arancione. Ma la nuova decisione entrerà in vigore domani, 13 dicembre. Così l’Abruzzo per un giorno ritorna in zona rossa con la nuova chiusura delle attività fino a domenica. “Pochi minuti dopo la pubblicazione della sentenza del Tar – afferma Marco Marsilio – ho ricevuto la telefonata del ministro Speranza che mi trasmette il testo dell’ordinanza, alla sua firma questa sera, che riconosce l’Abruzzo in zona arancione. A partire da domenica”. Poi l’affondo: “Si consuma così uno di quei capolavori di burocrazia amministrativa che rende le istituzioni incomprensibili ai cittadini”.
Infine: “La pervicace azione del governo produce come risultato l’insensato e schizofrenico ritorno in zona rossa, per un giorno, di una regione che da due settimane mostra valori stabilmente arancioni. Dopo che il Tar ha negato per due giorni l’esistenza di un ‘pericolo’ così grave da giustificare un provvedimento d’urgenza, era chiaro che oggi il governo avrebbe potuto provocare solo il risultato di vedere una regione cambiare colore tre volte in tre giorni. Incuranti delle conseguenze pratiche nella vita delle persone, pur di poter esibire lo scalpo del reprobo Abruzzo“. Dall’altro lato fonti di governo ribadiscono: “Non si tratta di burocrazia, è Marsilio che non ha rispettato le regole, il Tar ha messo ordine a questa vicenda che si chiude con un messaggio chiaro: nessuno arbitrariamente può modificare le diverse fasce”.
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