Il governatore Bonaccini si è espresso sulla possibilità di spostarsi nei giorni di Natale e sull’arrivo di una terza ondata di coronavirus.
La possibilità che arrivi una terza ondata di coronavirus c’è, ma non significa che il Governo deve imporre norme senza usare il buon senso. È questo il senso delle parole usate da Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni, ospite di Radio Capital. Il governatore è stato interpellato sulle misure restrittive relative agli spostamenti durante il periodo natalizio: stando a quanto deciso in prima battuta dall’esecutivo, non saranno permessi gli spostamenti tra Regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio. Nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, non ci si potrà muovere nemmeno tra Comuni. E nonostante sembri che la maggioranza stia iniziando a cedere alle pressioni delle Regioni, la decisione non è ancora definitiva.
“Non dico che bisogna dare il via libera a tutti, sarei un irresponsabile, dico solo che alcuni casi di ricongiungimento familiare, di familiari stretti per non lasciare un parente solo o bisognoso” è “un tema di buonsenso” sul quale ragionare, ha detto Bonaccini ai microfoni di Radio Capital. E poi è tornato sul tema delle distanze: che senso ha permettere spostamenti di decine di chilometri a chi vive nelle grandi città, mentre chi abita in piccoli centri non può muoversi di 500 metri per non violare il confine tra Comuni? “Siccome parliamo solo di tre giorni, Natale, Santo Stefano e Capodanno – ha spiegato il governatore – il 24 e il 27 di dicembre a Roma, a Bologna o Milano uno può spostarsi di una decina di chilometri per mangiare, magari con il papà o il nonno da solo. Abbiamo casi di piccoli e piccolissimi Comuni: uno non può spostarsi di 500 metri perché c’è il confine“.
Secondo Bonaccini il Governo dovrebbe usare il buonsenso e, come aveva anticipato mercoledì 9 dicembre, concedere delle deroghe per i casi estremi. Ciononostante, il governatore non si rivolge in maniera critica all’esecutivo. Anzi, propone un dibattito diplomatico e ragionevole. “Il tema è una questione di buonsenso”, ha spiegato. E ha aggiunto: “Siccome è difficilissimo normare queste cose, quando il tema è prendere decisioni uniformi, comprendo benissimo la difficoltà. Non abbiamo posto il tema di rivedere le misure restrittive che ha preso il Governo, assolutamente. Ho detto valutiamo: il 24 dicembre o il 27 dicembre ci troveremo punto e da capo“.
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Bonaccini avanza proposte, ma non ha intenzione di cadere nel solito teatrino delle istituzioni contrapposte. La concessione di alcune deroghe negli spostamenti è una decisione che il Governo dovrà prendere dopo essersi confrontato con le Regioni, ma senza litigi. Ha sottolineato infatti il presidente: “Non mi permetto di dire al Governo cosa fare, ho detto solo di valutare quale può essere un criterio semplice, che non faccia spostare masse di persone, per permettere, in casi particolari, che una persona non rimanga da sola” il giorno di Natale, Santo Stefano o Capodanno. “Io – ha detto ancora – non voglio imporre qualcosa a qualcuno. Trovo sbagliato che davanti alla tutela della salute delle persone e delle loro vite ci mettiamo a fare un teatrino che veda le istituzioni contrapposte”.
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Il presidente della conferenza delle Regioni è stato infine interpellato sulla possibilità che in Italia, e nel resto d’Europa, arrivi una terza ondata di coronavirus. Eventualità che Bonaccini non ha affatto escluso. “Non sono né un medico né uno scienziato. Leggo, sento, ascolto: molti dicono che la terza ondata è probabile. Il problema non è la terza ondata sì o no, il problema è come o quale terza ondata. Se è una terza ondata con un aumento della curva epidemiologica molto alta, è un bel problema, se fosse una terza ondata lieve sarebbe tutt’altra cosa“, ha sottolineato il governatore. Per questo motivo “ai cittadini – ha concluso – dobbiamo chiedere comportamenti responsabili, indossare la mascherina, tenere distanziamenti. Insomma, tocca anche a ognuno di noi, oltre ai provvedimenti. Non scherziamo perché abbiamo visto cosa significa”.
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