Un nuovo studio spiega le conseguenze neurologiche date dal coronavirus anche in pazienti apparentemente non gravi.
Non solo vie respiratorie: il coronavirus condiziona anche la mente, anche nei pazienti ritenuti non gravi. Nel corso dei mesi sono segnalati fenomeni gravi come ictus (anche nei giovani adulti), encefaliti, stanchezza muscolare, difficoltà di movimento. Secondo uno studio francese quasi 1 su 5 tra giovani adulti di età compresa tra 18 e 34 anni (senza patologie preesistenti) ha riferito di non essere tornato al normale stato di salute (da 14 a 21 giorni dopo il test). Gli strascichi sulle facoltà mentali sono molto importanti. La ricerca è appena stata pubblicata sul Neurology Clinical Practice, testata della American Academy of Neurology. Diretto da Pria Anand della Boston University School of Medicine, lo studio mostra soprattutto che anche in assenza di malattia gravi, i disturbi neurologici sono frequenti e difficili da combattere.
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Non solo:alcuni pazienti ricoverati sono morti. I sopravvissuti hanno lasciato l’ospedale con una disabilità tanto da dove richiedere assistenza infermieristica domiciliare. Altri si sono rivolti a centri di riabilitazione o ospedali a lunga degenza.
Pria Anand, primo autore dello studio ha però chiarito: «Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio la diffusione delle complicanze neurologiche causate dal Covid». «Abbiamo in programma di condurre ulteriori studi per aiutare a individuare quali fattori possono predisporre le persone a complicazioni neurologiche con l’obiettivo di cercare metodi di prevenzione». Ora non resta altro da fare che approfondire per comprendere meglio il fenomeno e combatterlo.
