I medici: «Incidenza maggiore nella seconda ondata». La donna, che viveva a Granada, era alla prima gravidanza.
Una donna incinta, che era tra l’altro alla sua prima gravidanza, è morta per le conseguenze derivate dall’infezione di coronavirus: non aveva ancora compiuto 30 anni. L’identità della donna, residente a Granada, in Spagna, non è stata rivelata, così come non è stato chiarito se soffrisse o meno di patologie pregresse. I medici lanciano un allarme: «L’incidenza del Covid nelle donne incinte è molto maggiore nella seconda ondata». A dare la notizia della morte della giovane donna incinta è il giornale online Ideal.es, che raccoglie anche le dichiarazioni di Jorge Fernandez Parra, ginecologo dell’ospedale in cui è morta la ragazza. «Non so se soffrisse di patologie pregresse, ma al di là di tutto, una giovane donna che muore quando avrebbe dovuto dare la vita resta un dramma enorme» – spiega il medico dell’ospedale andaluso – «C’è però un dato di fatto: nella prima ondata i casi di Covid tra le donne incinte, per quanto gravi, erano piuttosto marginali. Nella seconda ondata deve essere accaduto qualcosa di diverso: i casi forse sono meno gravi, ma il numero è decisamente maggiore».
Il ginecologo ha poi aggiunto: «Le donne incinte non devono farsi prendere dal panico, ma seguire le precauzioni ormai note per evitare il contagio. È raro che il Covid possa svilupparsi in forme gravi nei giovani, ma nessuno può dirsi esente da complicazioni. La gravidanza in sé non è un fattore di rischio per il decorso della malattia, ma resta un motivo per cui è necessario ridurre i contatti e adottare la massima precauzione».
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Il dottor Fernandez Parra ha poi raccontato dei casi accertati nel suo ospedale, in una città che ha poco più di 900mila abitanti: «La maggior parte delle donne incinte positive al coronavirus era asintomatica, solo alcune avevano dei sintomi e attualmente c’è solo una donna incinta ricoverata in terapia intensiva. Non ci preoccupa la gravità dei casi, ma il numero: la percentuale è aumentata parecchio in questa seconda ondata, oggi sono almeno una o due donne al giorno, mentre a marzo e aprile le donne incinte positive erano state solo una decina. Non possiamo abbassare la guardia».