Caso Regeni, chiuse le indagini: accuse a 4 agenti dei servizi segreti egiziani per sequestro pluriaggravato e altri reati
La Procura di Roma ha chiuso le indagini sulla morte del ricercatore Giulio Regeni, deceduto tra gennaio e febbraio 2016 a Il Cairo. Quattro gli indagati, facenti parte dei servizi segreti egiziani e accusati, a seconda delle posizioni, di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate.
Sono a rischio processo il generale Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Quest’ultimo è anche accusato di lesioni personali aggravate e di aver ucciso il ricercatore.
Per un quinto agente si è chiesta l’archiviazione, perché per “quest’ultimo non sono stati raccolti elementi sufficienti, allo stato, a sostenere l’accusa in giudizio“.
La notifica della conclusione dell’inchiesta “è avvenuta tramite il rito degli irreperibili“, cioè direttamente ai legali di ufficio italiani non essendo giunta elezione di domicilio da parte degli accusati da Il Cairo.
“Come previsto dal codice di procedura penale gli indagati e i loro difensori d’ufficio hanno ora venti giorni di tempo per presentare memorie, documenti ed eventualmente chiedere di essere ascoltati”, spiega la Procura in una nota.
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