Il governatore Bonaccini ha chiesto al Governo una deroga nel Dpcm di Natale, per permettere gli spostamenti in alcuni casi estremi.
Continua la partita tra Regioni e Governo sugli spostamenti nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Per il 25 e 26 dicembre e per il primo gennaio l’esecutivo ha preso provvedimenti durissimi: gli spostamenti non saranno consentiti nemmeno tra Comuni. Per cambiare Regione, invece, bisognerà muoversi prima del 21 dicembre oppure aspettare dopo il 6 gennaio. La misura restrittiva decisa da Conte, tuttavia, non è piaciuta ai governatori. Una delle motivazioni per cui le amministrazioni locali stanno facendo pressing per allentare le regole è che il Dpcm di Natale penalizzerebbe i piccoli centri abitati di cui l’Italia è ricca.
Un’altra motivazione valida, invece, è quella dei ricongiungimenti familiari. Migliaia di famiglie non potranno passare insieme le feste, pur vivendo in Comuni limitrofi oppure perché i parenti non possono permanere in una Regione differente da quella della propria residenza per oltre 16 giorni. È stato il problema sollevato da Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, che a ‘Oggi è un altro giorno’ su Rai 1, ha detto: “Non dico di togliere” il divieto di mobilità tra Comuni a Natale, Santo Stefano o Capodanno. “Dico almeno di derogare per chi va dal papà o dal nonno, per non lasciarlo solo, quindi in casi estremi. L’abbiamo chiesto proprio in termini di buon senso”.
“Le regole bisogna rispettarle, ma abbiamo presentato come Conferenza Stato-Regioni un punto unanime sulle restrizioni” per i piccoli comuni, ha aggiunto Bonaccini. Il presidente ha ribadito che le proposte avanzate dai governatori sono solamente frutto del buon senso. Ed è tornato a paragonare le dimensioni dei comuni italiani per spiegarsi meglio: “Io condivido la quasi totalità delle norme del Dpcm, poi c’è anche il buon senso. Sono tre i giorni in cui non ci si può spostare tra comuni” limitrofi, “tre giorni in cui a Milano o Bologna posso spostarmi per chilometri, mentre non posso farlo tra comuni che distano poche centinaia di metri: c’è una contraddizione”.
LEGGI ANCHE:
Meloni contro Gualtieri: “Dire sì al Mes significa disprezzare la democrazia”
Crisi sul Recovery Fund: ecco perché la maggioranza rischia la rottura
Lo stesso esempio lo avevano fatto nei giorni scorsi anche il presidente della Regione Venete, Luca Zaia, e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Il primo aveva spiegato che “per territori di periferia come i nostri, con comuni medi di 5 mila abitanti, c’è una sperequazione anche di livello costituzionale nei confronti di Comuni metropolitani più estesi”. Il secondo, invece, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ricordando che in Piemonte sono “1.046 i Comuni nei quali la popolazione è al di sotto dei 5 mila abitanti”. Ha dunque aggiunto: “Comprenderai quindi quanto sia grande il sentimento di scoramento di moltissimi cittadini“
Il Torino di mister Vanoli è partito molto bene in Serie A e, nonostante le…
Dai fasti degli anni '90 e dei primi 2000 sembra passata un'eternità. Ormai da più…
Quali sono le aziende che garantiscono il miglior servizio per la luce e il gas…
Anticipazioni sulle prossime puntate della soap di Rai Uno Il Paradiso delle Signore 9: crisi…
Quando si parla di detergere il viso sono molti a commettere errori banali che compromettono…
Le anticipazioni sulla puntata del 15 ottobre di Temptation Island rivelano diversi colpi di scena:…