Non è stata certamente una Prima come tutte le altre, ma è stata però eccezionalmente diversa. Ecco com’è andata.
E’ vero, è mancato tanto durante lo spettacolo: gli applausi, il calore, gli sguardi, la curiosità, la voglia di restare seduti e provare emozioni. Il Covid ci sta togliendo tanto, e soprattutto il modo di realizzare i nostri sogni. Spesso lo stiamo facendo a distanza, ma non è la stessa cosa. La Prima del Teatro alla Scala, trasmessa ieri 7 dicembre 2020 su Rai 1, è riuscita però a comunque a renderci felici.
Com’è andata la magica serata che tutti noi sogniamo di vedere indossando un bellissimo abito? Scopriamolo insieme.
La Prima del Teatro alla Scala ha avuto un altro sapore: il divano è diventato la nostra platea
Il Teatro alla Scala è riuscito a raggiungere una delle missioni più difficili in questo tragico periodo della storia dell’umanità.
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Nonostante tutto la bellezza deve continuare, così come il teatro. E’ per questo che ha avuto vita l’evento ‘A rivedere le stelle‘, che ha sostituito la ‘Lucia di Lammermoor‘ di Donizzetti le cui prove erano state sospese a causa del Covid. Nessuno, su quel palcoscenico, ha però gettato la spugna.
Anzi, si sono rimboccati le maniche e hanno deciso: la Prima si farà. In modo diverso, ovviamente. Così la serata, curata da Davide Livermore, è stata trasmessa su Rai 1 e tutta Italia era lì, a tifare per quella cosa chiamata Arte che non tramonterà mai. Sul podio, c’era il maestro Riccardo Chailly che ha diretto l’orchestra e, sul palco, sono apparsi i massimi interpreti della scena lirica internazionale. Abbiamo inoltre visto Placido Domingo, Vittorio Grigolo e Francesco Meli.
Intorno a loro, personaggi e amanti del bello: ecco chi ha partecipato
L’evento è stato presentato da Milly Carlucci e Bruno Vespa, ed è stato trasmesso iniziando e finendo con un bellissimo omaggio alla città di Milano.
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Abbiamo infatti assistito a una serie di filmati che ritraevano la città deserta e senza traffico. Uno scenario surreale ma che, purtroppo, è adesso diventata la nostra realtà. Alla fine di tutto, è poi apparso Giorgio Armani che ha detto: “Uno spettacolo degno di Milano“.
Il tempo però pare essersi fermato del tutto quando, sul grande palcoscenico del Teatro alla Scala, è improvvisamente salito il magico Roberto Bolle. Il danzatore ha portato in scena la sua celebre coreografia ‘Waves‘, durante il quale ha danzato con un laser, simbolo del periodo che stiamo vivendo. Ad accompagnare il celebre ballerino, ci sono stati poi altri interpreti della danza come Timofej Andrijashenko, Martina Arduino, Claudio Coviello, Nicoletta Manni e Virna Toppi e i solisti Marco Agostino e Nicola Del Freo.
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