Resta incerto l’esito del voto per la riforma del Mes: la crisi è dietro l’angolo

Fiato sospeso per il Governo: domani, mercoledì 9 dicembre, si voterà la risoluzione sulla riforma del Mes che sta spaccando la maggioranza.

Giuseppe Conte, presidente del Consiglio. Credit: Getty Images

Meno uno. Domani, mercoledì 9 dicembre, il Senato voterà la risoluzione sulla riforma del Mes (Meccanismo europeo di stabilità). Il provvedimento su cui il Governo litiga da mesi e che sta contribuendo a spaccare la maggioranza. Il Fondo Salva Stati infatti è in parte voluto, in parte assolutamente no. Il primo caso riguarda il Partito democratico e Italia viva, il secondo caso il Movimento 5 stelle. Tanto da far parlare da settimane di allargamento della maggioranza, patto del Nazareno biscollaborazione con le opposizioni, fino ad arrivare all’ipotesi di rimpasto o addirittura di crisi politica.

Le parole del capogruppo del Pd

Ad aumentare i timori del Governo, una lettera dei dissidenti del Movimento 5 stelle. Pretendono una clausola di non utilizzo del Mes per l’Italia, che il Pd non accetterà mai. La situazione è in stallo e l’esito del voto si saprà soltanto mercoledì. Lo ha confermato il capogruppo Pd, Andrea Marcucci, che a Un giorno da pecora ha detto: “Sono stato in una call con i capigruppo per trovare una soluzione”.

Mercoledì l’esito del voto

L’accordo è stato raggiunto? Sembrerebbe di sì, ma mai dire mai. Infatti aggiunge Marcucci: “Se abbiamo risolto il problema? Lo avremo risolto domani quando avremo i voti sperando di essere autosufficienti. Nell’attesa ci ha tenuto a ricordare che votare a favore della riforma non obbliga un Paese a ricorrere al Fondo. “Io avevo difficoltà a capire queste posizioni di chiusura sul Mes. Si sta lavorando ad una risoluzione che vada bene a tutti. E’ ovvio che in questa fase non si sta decidendo se si prende il Mes o meno. Si sta solo dando il via libera ad un accordo migliorativo”, ha concluso il capogruppo dem.

Andrea Marcucci, capogruppo Pd, a Un giorno da pecora. Credit: Andrea Marcucci Facebook

Il nodo del Recovery Fund

A parte il Mes, c’è un altro scoglio che sta emergendo nella maggioranza e potrebbe creare non pochi problemi alla stabilità del Governo. È l’impiego e la gestione del 209 miliardi che l’Italia potrebbe ricevere dal Recovery Fund europeo. In questo ambito, a creare problemi è il partito di Matteo Renzi, Italia viva.

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Proprio l’ex premier fiorentino ha detto in merito alla task force proposta dall’esecutivo per prendere le decisioni: “La struttura di Conte pensa a moltiplicare le poltrone ma non va a dare una mano ai disoccupati, ai negozi chiusi a chi soffre. Se le cose rimangono come sono voteremo contro. Per noi un ideale vale più di una poltrona”, ha spiegato Renzi. Poi ha confermato che esiste la possibilità di una crisi di Governo: Circa il rischio di una rottura, spero proprio di no, ma temo di sì.

Camilla Palladino

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