Dolori lancinanti, febbre e nausee per mesi: paziente aveva garza nel rene. Un errore che poteva costargli la vita
Un uomo, da circa 7 mesi, soffriva di dolori lancinanti, febbre e nausee, che solo poi si è scoperto essere causate da una garza che i medici avevano scordato vicino al suo rene sinistro. Quando gli stessi medici del Sant’Eugenio di Roma, 7 mesi dopo il primo intervento, hanno capito di aver commesso un errore, gli hanno fatto un intervento riparatore ma in seguito avrebbero deciso di falsificare la cartella clinica del paziente. Infatti, nella cartella la garza non è menzionata, probabilmente un modo per evitare eventuali responsabilità e che però si è rivelato controproducente.
Infatti gli inquirenti sono riusciti a scoprire cosa è successo tra maggio e novembre 2017 e ora 6 tra medici e infermieri che hanno effettuato la prima operazione sono accusati di lesioni personali colpose, incluso il radiologo che non si è accorto della garza scordata nel rene. Inoltre, i due chirurghi che hanno manomesso la cartella clinica sono accusati di falsità ideologica. Sotto accusa anche due medici dell’ospedale Alfredo Fiorini di Terracina, un radiologo e un chirurgo, a cui l’uomo aveva chiesto aiuto prima di tornare al Sant’Eugenio. Neppure costoro, infatti, erano riusciti a individuare tramite radiografia, la garza dimenticata dai colleghi del Sant’Eugenio.
I primi dolori dopo l’operazione, poi la scoperta
L’uomo ha cominciato ad avvertire i primi dolori dopo l’intervento, ma li attribuiscono a effetti collaterali della laparoscopia. Il tempo passa e i dolori aumentano, l’uomo ha malessere diffuso per cui, infine, sceglie di rivolgersi all’ospedale vicino casa sua, il Fiorini di Terracina. Anche qui, secondo gli investigatori, viene fatto un altro incredibile errore. Chirurgo e radiologo dalla lastra non vedono il corpo estraneo vicino al rene sinistro. Cercano di tranquillizzare l’uomo, lo dimettono, ma lui peggiora. Passa l’estate e lui perde peso, ha dolori insopportabili.
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Torna nel novembre 2017 al Sant’Eugenio e i medici si rendono conto che qualcosa non va, lo operano d’urgenza i due stessi chirurghi del primo intervento ed estraggono ciò che resta della garza. Poi, secondo la procura, avrebbero falsificato la cartella clinica, dove “attestano falsamente di aver rimosso materiale purulento e tessuto necrotico“. L’avvocato Madeo si dice però convinto che il suo assistito, aiuto chirurgo all’ospedale Sant’Eugenio, sia innocente:”Dimostreremo la totale estraneità ai fatti“.