Campagna d’odio di Salvini, Laura Boldrini chiede i danni: “Lo denuncio”

Laura Boldrini ha deciso di agire legalmente contro il leader della Lega, Matteo Salvini, per la “campagna d’odio” messa in atto contro di lei.

 

Che i rapporti tra Matteo Salvini e Laura Boldrini non siano mai stati buoni si sapeva da un pezzo. Pochi pensavano, però, che dopo diverso tempo dalle loro querelle si sarebbe deciso di seguire azioni e strade legali. Ad agire è stata lei, l’ex Presidente della Camera dei deputati, che in un’intervista a Il Corriere ha annunciato di aver intrapreso un’azione legale contro Matteo Salvini: una causa civile al tribunale di Milano per risarcimento danni.

“L’ho denunciato per una massiccia strumentalizzazione mia persona, attraverso una campagna d’odio che non ha precedenti, massiccia, duratura e dai toni virulenti”, ha detto Boldrini, secondo cui il comportamento e la strumentalizzazione messa in campo da Salvini avrebbe associato il nome della deputata “ai crimini commessi dai migranti, come se “la responsabilità di quelle azioni delinquenziali fosse mia”, ha continuato Boldrini. “Salvini e la Lega inventano una narrazione distorta del mio pensiero sull’immigrazione, sostengano che io volevo l’invasione degli immigrati, la sostituzione etnica”, ha proseguito.

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Le azioni di Matteo Salvini risalirebbero addirittura al 2013, quando la Lega era un partito in frantumi e così, per risollevarne le sorti, decise di scagliarsi contro i migranti. Ma, dice Boldrini, “aveva anche bisogno di un capro espiatorio politico”. Da qui la nascita dello slogan, che “non ha mai smesso di perseguitarmi: risorse boldriniane, perché avevo parlato dei migranti come risorse”, dice la Deputata che si ritiene vittima perfetta, anche se lo avevano fatto anche altri.

“Mi sono sempre spesa per il rispetto dei diritti umani, sono una donna e pago il prezzo di non aver paura di ciò che dico. Non finisce mai, anche se da quando nel 2018 ho smesso di fare la presidente della Camera ho iniziato a denunciare penalmente alcuni autori di post sui social”, ha spiegato ancora Laura Boldrini. Ma non è bastato. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’affermazione di Daniele Belotti, deputato leghista  che ha definito le azioni tese a favorire l’immigrazione di massa, specie islamica, al fine di eliminare l’identità italiana e giungere alla sostituzione etnica una “boldrinata”. Boldrini si è sentita usata ancora una volta come bersaglio, e ha deciso così di dire basta.

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