Stefano D’Orazio è morto. La notizia è arrivata nella tarda serata di ieri 6 novembre 2020, e tutta Italia ne è sconvolta.
L’annuncio è stato dato su Twitter da Bobo Craxi, e poi da Red Ronnie. A seguire, sono stati i suoi amici e compagni di sempre a scrivere un omaggio per il grande Stefano sui loro rispettivi social.
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La morte del celebre batterista e paroliere dei Pooh ha fatto ricordare ai numerosissimi fans la lettera con cui D’Orazio decise di lasciare il gruppo, prima di farvi rientro con una reunion del 2015.
Stefano D’Orazio: la lettera d’addio ai fans
Prima di lasciare i Pooh, Stefano D’Orazio decise di comunicarlo ai fans. Questa fu per lui una decisione difficile, che fece molto soffrire soprattutto le migliaia di persone che hanno seguito, in tutto l’arco della loro vita, il celebre gruppo musicale. Ecco la lettera integrale scritta da Stefano D’Orazio dai suoi fans.
“Sono al capolinea. Sto per scendere dalla grande astronave luminescente e fortunata che per tanti anni mi ha trasportato oltre le mie aspettative in una lunga avventura indimenticabile, spesso faticosa, quasi sempre straordinaria.
Un viaggio iniziato spensieratamente, quasi per gioco, in quel tempo in cui il mio futuro, sembrava essere così lontano che ero certo di potermi prendere tutto il tempo che volevo prima di affrontarlo. E così, in attesa di diventare “grande” e di fare “le cose per bene”, sono salito, tanto per farmi un giro, sul quel traballante ottovolante che, in quel tempo, solo in pochi chiamavano musica.
Niente cinture di sicurezza e niente casco, ero leggero ed incosciente, senza bagagli, perché immaginavo non mi sarebbero serviti, d’altra parte al Luna Park non ci si porta neanche lo spazzolino da denti, si entra, si spara nel centro e se ti va di lusso vinci una bambolina e torni a casa che magari non s’è ancora fatta sera.
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Grazie alla mia famiglia, a mio padre e a mia madre che forse non volevano immaginare che avrei suonato il tamburo per tutta la vita, ma che anche oggi che non ci sono più continuano ad accompagnare il mio andare e mi hanno lasciato dentro il senso indelebile del vivere onesto.
Grazie al “popolo dei Pooh” che ha voluto farmi arrivare fino a qui.
Grazie a tutti coloro che hanno accompagnato le mie notti e i miei giorni di lavoro.
A quelli che si sono stancati con me per preparare i miei momenti migliori.
A quelli che senza mai prendere un applauso sono stati gli artefici di mille applausi.
Ai ragazzi che hanno smontato e rimontato mille volte le mie batterie.
A chi mi ha insegnato che la musica è il più bello di tutti i lavori.
A chi mi ha insegnato che questo lavoro non è solo musica.
A chi scrive sui giornali e che male o bene ha scritto di me.
A chi dalla radio o dalla televisione ha fatto arrivare alla gente le mie piccole storie.
Alla mia unica ed “eterna” casa discografica.
Ai collaboratori di ieri e di oggi.
Alle mie ragazze della “stanza dei bottoni”
A chi è cresciuto accanto alla mia scrivania e oggi sa come si fa, molto meglio di me.
Grazie a tutti quelli che sanno che gli sono amico e che sanno che anche domani potranno contare su di me.
Grazie a tutti quelli che mi saranno amici anche domani.
Grazie, io scendo qui“.
Stefano D’Orazio