Terence Hill domina con la prima serata televisiva del palinsesto Rai con le sue fiction di successo: Don Matteo non ha rivali in fatto di share. In questo particolare momento poi l’attenzione che il pubblico prima riversava sul cinema oggi è riservata tutta ad alcune serie televisive. Oltre alle piattaforme digitali anche i canali tradizionali, in particolare le reti di stato riescono a produrre fiction d’audience quasi inspiegabile e Don Matteo è fra queste.
Terence Hill interpreta Don Matteo in modo perfetto, il pubblico lo ama e probabilmente il suo modo pacato d’apparire infonde tranquillità, eppure l’attore ha raggiunto la celebrità in giovane età quando insieme a Bud Spencer era il protagonista del filone cinematografico noto come spaghetti-western. Oggi Terence Hill è uno degli attori più ricchi, ha un vasto patrimonio e il suo cachet per Don Matteo non sembra passare inosservato. Secondo i People with money l’attore è al primo posto tra i più pagati del 2020.
Terence Hill ha un patrimonio di circa 185 milioni di dollari, provenienti oltre che dal suo lavoro anche d’alcuni investimenti azionari. Il suo fatturato è è pari a circa 58 milioni di dollari. Gli interessi dell’attore non sono concentrati solo nel suo lavoro d’attore, nel tempo ha investito anche nella ristorazione, nella moda e possiede anche una squadra di calcio “Gli Angeli di Venezia”, inoltre ha dato il nome anche ad una vodka. Sul podio con Hill anche Cristian de Sica e Luca Zingaretti per il suo Montalbano.
Terence Hill ama molto il ruolo di Don Matteo e il continuo e confermato successo della fiction rivela che la tunica del parroco più seguito d’Italia ha ancora molto da dire, di conseguenza non si può parlare di serie destinata a concludersi. Recentemente Hill ha dichiarato in un’intervista rilasciata subito la prima puntata dell’ultima serie di Don Matteo campione d’ascolti, quanto ci sia ancora da raccontare: “L’ultima? Per questa tonaca sdrucita ci sono tante altre storie da raccontare. Don Matteo, così com’è, è il personaggio ideale per una serie che non finisce mai.
Quando mi sono trovato davanti alla necessità di scegliere se lasciare Don Matteo o Un passo dal cielo, perché due serie così lunghe non potevo continuare a farle, non ho avuto dubbi: Pietro, la guardia forestale di Un passo dal cielo, aveva esaurito la sua parabola, gli avevamo fatto fare tutto ciò che era possibile. Questo con don Matteo non può succedere.”
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