Il Dpcm che contiene le nuove misure anti Covid per il Natale annulla la tradizionale messa di mezzanotte del 24 dicembre.
Quest’anno tutte le tradizioni saltano a causa della pandemia globale di coronavirus. Compresa quella della messa di Natale, abitualmente celebrata la sera del 24 dicembre, tra le 22:30 e le 24:00. Un orario che si scontra con la regola del coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00, confermata dal Governo con l’ultimo Dpcm di giovedì 3 dicembre. Il giorno della vigilia, dunque, la messa di Natale sarà anticipata alle 20:00. Proprio nel momento in cui, gli altri anni, i cittadini – credenti e non – iniziavano il cenone. Nel 2020 i cattolici praticanti dovranno scegliere se assistere alla tradizionale cerimonia natalizia e poi tornare di corsa a casa, oppure passare prima del coprifuoco a fare un saluto – pur distanziato – ai parenti non conviventi con cui non potranno passare la serata.
La posizione della Cei
La Conferenza Episcopale Italiana (Cei) si è mostrata collaborativa nei confronti del Dpcm di Natale varato dal Governo. Tanto da chiedere alle parrocchie di celebrare diverse messe nell’arco dell’intera giornata di Natale, per evitare che i credenti si assembrino durante l’unica funzione. Lo ha fatto tramite un comunicato stampa diffuso al termine della sessione straordinaria del Consiglio Episcopale Permanente. “Sarà cura dei Vescovi – si legge infatti nel testo – suggerire ai parroci di ‘orientare’ i fedeli a una presenza ben distribuita, ricordando la ricchezza della liturgia per il Natale che offre diverse possibilità: Messa vespertina nella vigilia, nella notte, dell’aurora e del giorno. Per la Messa nella notte sarà necessario prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto ‘coprifuoco’“.
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La polemica di un prete dell’Emilia Romagna
A livello ufficiale la Chiesa si è allineata alle norme dello Stato, i vescovi non hanno sollevato proteste né polemiche. Ma c’è chi non ci sta e intende rispettare quella “urgenza spirituale” che rappresenta la messa di Natale per un fedele. È il caso di Don Alfredo Morselli, un prete dell’Emilia Romagna che a fine novembre, ancor prima che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte presentasse il Dpcm di Natale, aveva fatto sapere dalle pagine de La Verità che lui non sarebbe stato disponibile a modificare l’orario della tradizionale messa di mezzanotte. Quindi, aveva preannunciato, avrebbe detto la messa alle 24:00, non un minuto prima.