Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese fa il bilancio dell’attività delle forze dell’ordine in questi mesi, annunciando una ulteriore stretta per il periodo di Natale.
Siamo entrati “in una fase molto delicata del contrasto alla pandemia in cui si cerca di
contemperare l’esigenza di non paralizzare una seconda volta le attività economiche con l’obiettivo, primario, di contenere la diffusione del virus“. Ad affermarlo, nel corso di una intervista su la Stampa, il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. “Le forze di polizia continueranno a svolgere i controlli necessari con l’impegno e l’equilibrio di sempre: dal 1° settembre al 30 novembre, sono state controllate oltre sei milioni di persone e circa un milione di attività commerciali, con 50 mila sanzioni e quasi duemila denunce” illustra il ministro, in riferimento all’attività di controllo messa in campo dalle forze dell’ordine in tema di rispetto delle norme di contenimento del virus. Una attività resa più complessa dalla tensione sociale che si è innescata in seguito alle nuove chiusure, che hanno fatto precipitare ulteriormente la situazione economica di molti italiani, sopratutto liberi professionisti, commercianti, ristoratori ed operatori del settore turistico: “Da fine ottobre, con un picco nella prima metà di novembre, abbiamo assistito in tutta Italia a più di mille manifestazioni di protesta delle categorie colpite dalle chiusure e dalla crisi economica che solo in pochi casi sono risultate un problema per l’ordine pubblico” aggiunge Lamorgese, che però ritiene accettabile il bilancio finale delle attività di polizia rispetto questo delicato tema di ordine pubblico: “Dato un contesto di crisi sociale ed economica senza precedenti, il bilancio per l’ordine pubblico può considerarsi positivo” sottolinea infatti il Ministro.
Poi c’è l’aspetto del controllo delle frontiere, sia per quel che riguarda il turismo, che per l’immigrazione, regolare ed irregolare: “Il problema si porrà in particolare a Natale, quando sono più frequenti gli spostamenti da e per l’estero e dunque anche chi decide di oltrepassare i confini nazionali dovrà sottoporsi a controlli più serrati al momento del rientro in Italia. In questi mesi abbiamo dovuto affrontare, anche sotto il profilo
della sicurezza sanitaria, il problema dei flussi migratori irregolari. Tutti i migranti che arrivano in Italia vengono sottoposti al test del tampone e alla quarantena: la percentuale dei positivi nei centri di accoglienza è oggi del 2,06%“.
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Tutto questo in un periodo in cui il fenomeno dei flussi in entrata è aumentato: “A causa della grave crisi economica innescata dal Covid 19, abbiamo registrato un aumento consistente degli arrivi, con quasi 14 mila sbarchi soltanto dalla Tunisia”, conferma la ministra Lamorgese. Nei centri di accoglienza “sono presenti circa 56 mila persone; quest’ anno i rimpatriati sono 3.243 di cui 1.753 in Tunisia”. C’è poi spazio anche per un commento al nuovo decreto Sicurezza, duramente contestato dall’opposizione. Per Lamorgese è un impianto legislativo che funziona: pur migliorando “gli aspetti di garanzia certamente non arretra sul fronte del rispetto della legalità”.