L’Italia ha raggiunto ieri il numero più drammatico di questa gravosa epidemia – 993 morti in sole 24 ore: e su questo record, si è espresso l’infettivologo Bassetti. “Record di morti? L’età media dei pazienti è di 80 anni, e molti hanno altre patologie”.
Se da un lato suonano le dure parole dell’epidemiologo Pierluigi Lopalco, che ha dichiarato come la scuola sia “effettivamente un incubatore di infezione da Covid”, dall’altro tuonano le dichiarazioni dell’infettivologo Matteo Bassetti, che senza troppi giri di parole si è espresso sull’ultimo record di morti da coronavirus.
“I decessi sono moltissimi, ma occorre dire che intanto è un carico che ci portiamo da 3-4 settimane”, spiega l’esperto mentre commenta il drammatico numero di morti (993) causati dall’epidemia, raggiunto nella giornata di ieri. Mentre risponde all’Adnkronos Salute, il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, ha sottolineato come sebbene tali numeri facciano scalpore, per lo meno agli occhi dell’opione pubblica, è sempre necessario guardare il quadro generale dell’emergenza sanitaria.
“I decessi sono moltissimi, ma occorre dire che intanto è un carico che ci portiamo da 3-4 settimane. Inoltre questo dato è relativo al picco di casi, circa 40mila, che abbiamo avuto. Se andiamo poi a vedere, circa il 5% di questi casi viene ricoverato (2mila persone circa), poi una percentuale di questi finisce in rianimazione. L’eta media dei decessi, da quello che posso vedere io in ospedale, è alta: siamo sugli 80 anni, e questi pazienti hanno anche altre patologie”. Questa la spiegazione che l’infettivologo lascia alle penne dell’Adnkronos.
E ancora, suggerisce l’esperto: “Occorrerebbe però sapere di più: dove sono morte queste persone? In casa, in ospedale, nelle Rsa? Servirebbero dati più stratificati, capire quanti avevano la polmonite o altre manifestazioni cliniche da Sars CoV-2”.
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Un tono completamente diverso, se paragonato a quello delle parole rilasciate da Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco, ospite della trasmissione “Agorà” su RaiTre. “Bisogna iniziare a vedere se c’è un approccio omogeneo sul territorio italiano, perché questo numero è effettivamente più alto della media europea. Una riflessione va fatta senz’altro”, ha esordito l’esperto durante il programma. Mentre sempre sul drammatico numero di decessi macinati ieri dal Covid-19, l’epidemiologo Lorenzo Richiardi ha affermato che “il motivo di tanti morti, in Italia, resta ancora un mistero”.
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