Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato la bozza del Dpcm di Natale durante una conferenza stampa con i giornalisti.
La bozza del Dpcm di Natale “lascia non poche perplessità“. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, durante una conferenza stampa con i giornalisti. Il provvedimento, stando alle parole del governatore, sarebbe “talmente incisivo sugli aspetti degli spostamenti che il Governo si è visto costretto ad approvare un Decreto legge”. E ha dunque aggiunto: “Questo Dpcm qualche guaio ce lo dà”.
Gli spostamenti tra Comuni
Il presidente del Veneto ha poi spiegato le ragioni delle sue parole, spiegando che il Dpcm di Natale impone una sorta di simil-lockdown. “Con questo Dpcm per il nostro territorio Natale sarà un simil-lockdown. Ci sono due scenari: uno di natura umana, con la mancata ricongiunzione dei parenti se non abitano nello stesso Comune. Ci potevano essere mille altre soluzioni, magari giustificando il ricongiungimento familiare. L’altro aspetto è che per territori di periferia come i nostri, con comuni medi di 5 mila abitanti, c’è una sperequazione anche di livello costituzionale nei confronti di Comuni metropolitani più estesi. È più sicuro un Comune di 5 mila abitanti che una metropoli di 3 milioni di abitanti dove tutti possono andare in giro”.
I ristori
Tra le critiche mosse al nuovo Dpcm, Zaia ha chiamato in causa anche i ristori, assenti nella bozza di Natale. “Qui non c’è traccia dei ristori. Si è fatto un decreto per la materia degli spostamenti, si poteva mettere in mezzo la garanzia dei ristori”, ha detto Zaia. E ha continuato: “In molte attività gli operatori sono disperati, poi c’è il mondo dell’intrattenimento, gli artisti, i teatri, le piscine, le palestre, ce n’è per tutti i gusti. Si rischia una guerra tra poveri, tra cittadini di serie A e serie B”.
La scuola
Il presidente del Veneto è poi passato a commentare le nuove misure restrittive sulla scuola. Stando al Dpcm di Natale la decisione di come e quando i ragazzi rientreranno a scuola, dopo le vacanze, spetta ai prefetti. Ma, ha sottolineato Zaia, “se proprio deve intervenire il Prefetto, lo faccia per le Regioni dove non sanno intervenire, non puoi esautorare per un’equa condivisione del malessere. Noi il piano ce l’abbiamo, non possiamo accettare una procedura del genere. Si dice che c’è il Tavolo in Prefettura, poi se non c’è accordo il presidente della Regione provvede con ordinanza. E allora, con tutto il rispetto, che me ne faccio del Tavolo prefettizio?”.
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Le osservazioni del Veneto sul Dpcm di Natale
Il Veneto, quindi, ha avanzato una serie di osservazioni sul Dpcm di Natale, che dovrebbe essere approvato e presentato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte questa sera, giovedì 3 dicembre. Il Governo potrebbe accogliere le osservazioni delle Regioni, oppure no. Lo scopriremo alle 20:15, l’orario in cui è prevista la conferenza stampa del premier. Da parte del Veneto, nonostante le critiche mosse al provvedimento, “non c’è nessuna intenzione di fare ricorso”, ha chiarito infine Zaia. “L’ordinanza regionale – ha aggiunto il governatore – decade adesso, perché ci allineiamo al Dpcm. Avevamo deciso la chiusura dei centri commerciali, e adesso il Dpcm ancora una volta dice che le grandi strutture di vendita restano aperte”.