Terni in lutto per la morte di Don Fernando Benigni, risultato positivo al Covid-19. Ex parroco della chiesa di San Giovannino, il “prete degli ultimi” ha trascorso la sua vita al servizio dei bisognosi.
Lutto nella comunità di Terni: la città piange la morte di don Fernando Benigni, ex parroco della chiesa di San Giovannino. Don Fernando, che ormai da qualche anno era ospitato in una casa di riposo per religiosi a Sacrofano (Roma), è risultato anche positivo al Covid-19 – che pare non sia stata la causa effettiva del decesso. Il sacerdote è stato infatti colpito da un ictus, ed è stato ricoverato presso l’ospedale Sant’Andrea di Roma. Se n’è andato a 78 anni.
Originario di Guadamello di Narni, Don Fernando è stato parroco a San Gabriele dell’Addolorata a Terni, dal 1976 al 1988. Per anni ha ricoperto il ruolo di cappellano delle Acciaierie, ai tempi della visita di Giovanni Paolo II (nel 1982) e di delegato episcopale per il mondo del lavoro. Ricoprendo la funzione di parroco dal 1977 al 1988 a San Salvatore e Terni, si era fatto per tanti anni promotore della missione diocesana di Ntambue, in Congo, e diventando direttore del Centro missionario diocesano per circa un decennio. Sono stati alcuni suoi problemi di salute, dovute a varie patologie e ai postumi della malaria, a costringerlo al ritorno in Italia, dove poi ha continuato la sua missione di fede nelle diocesi locali.
Don Fernando è sempre stato considerato dai fedeli che lo hanno conosciuto come il “prete degli ultimi” e dell’accoglienza, proprio perché oltre alla ricca esperienza in Africa, il sacerdote ha continuato la sua opera di benevolenza verso i bisognosi del nostro Paese. Come spiegano le fonti, ha infatti guidato per anni la chiesa di San Giovannino, in piazza della Repubblica, e si è sempre battuto affinché le sue porte potessero rimanere sempre aperte, anche di notte, così da offrire riparo a coloro che non avevano un tetto.
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E ancora, la tua attenzione verso il prossimo si rivolgeva anche a coloro che finivano nel tunnel disperato della droga: fu lui ad accogliere a Rifugio Sole le tante famiglie ternane che avevano figli tossicodipendenti, e che venivano indirizzati nella comunità fondata da don Pierino Gelmini.
Anche per questo i suoi amici e i suoi cari non lo hanno mai lasciato solo, nemmeno quando le problematiche di salute lo hanno portato al ritiro presso la struttura di riposo del Lazio. Ogni giorno, riportano le fonti, Don Fernando riceveva telefonate da parte dei membri della sua comunità, gli stessi che oggi lo ricordano così: “Ora che il don non c’è più, siamo tutti più soli“.
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