Lucia, la ragazza che segue le lezioni nel cortile della scuola chiusa

Lucia Molè, studentessa di IV ginnasio del Liceo classico Umberto I di Ragusa, non si arrende a restare a casa. Così ogni giorno si reca davanti scuola per seguire le lezioni da remoto. Accanto a sè, uno striscione con una citazione di Victor Hugo.

lucia mole
Lucia Molè, con il suo computer e lo striscione – meteoweek.com

“Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione”. Questa frase, scritta da Victor Hugo e divenuta di fatto una delle più celebri dello scrittore francese, campeggia sullo striscione di Lucia Molè. Si tratta della ragazza di 14 anni, studentessa di IV ginnasio del Liceo classico Umberto I di Ragusa, che sta portando avanti un’iniziativa particolare. La ragazza è costretta a seguire da remoto le lezioni della sua classe. Ma non intende farlo a casa. Per lei è troppo importante il contatto con la sua scuola, così ha deciso di andarci lo stesso.

Naturalmente non trova mai nessuno, altrettanto naturale è il fatto che non possa entrare nella sua aula. Ma Lucia non si arrende, e oggi giorno si porta dietro il computer e lo striscione con l’importante citazione, con l’intento di seguire le lezioni dal cortile del liceo. “Siamo fatti di corpo e anima, e per questo voglio tornare a scuola”, ha detto senza mezzi termini ai giornalisti che l’hanno intervistata. E sul dorso del suo pc campeggia un’altra frase, a dir poco significativa: “Presente 100%”. Il suo coraggio non poteva non farsi notare tra la comunità di Ragusa.

Per il momento, a sostegno della giovane Lucia c’è solo la sua famiglia. Nessuno dei suoi compagni si aggregato per questa importante causa, ovvero la richiesta di tornare sui banchi in tutta sicurezza. “Alcuni miei compagni la pensano come me, anche a loro non piace la didattica a distanza ma la ritengono giusta comunque”, ha dichiarato la ragazza. La quale fa capire che la sua non è una protesta, ma una semplice richiesta di attenzioni che è giusto rivolgere ai ragazzi. Non c’è nessuna ideologia politica portata avanti, ma solo voglia di sottolineare le richieste dei più giovani.

L’immagine emblematica di Lucia nel cortile della sua scuola – meteoweek.com

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“Per quanto mi riguarda, ritengo che la scuola sia essenziale, in presenza – ha ribadito Lucia – . Non siamo fatti solo di un corpo ma anche di un’anima; a distanza l’anima senza corpo è un fantasma e corpo senz’anima non prova emozioni, sentimenti”. La giovane fa capire di avere le idee molto chiare. Per questo ribadisce le sue speranze di tornare in aula: “La scuola non è solo istruzione, ci fa crescere come persone, ci fa maturare, ci fa confrontare anche nelle diverse idee e la didattica a distanza questo non lo permette. Anche la socializzazione non è la stessa”.

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“Sono qui per dimostrare ciò che penso – prosegue la 14enne – e per fare capire che per noi studenti la scuola è essenziale, è ciò che ci serve per il nostro futuro”. Inoltre Lucia Molè fa capire che non è preoccupata da ciò che la circonda. C’è solo grande voglia di tornare a condividere ogni momento con i suoi compagni: “Io voglio fare lezione, non mi interessa se sto al freddo, so che non posso cambiare niente, ma voglio fare capire che ci sono molti studenti che vogliono tornare in classe, non voglio che noi ragazzi siamo presi per quelli che non vogliono tornare a scuola, e’ giusto secondo me tornare in classe”.

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