Nel corso della trasmissione “Otto e Mezzo” Lilli Gruber ha intervistato il nuovo commissario alla Sanità della Calabria, Guido Longo.
Una persona di poche parole, determinata, concentrata sull’obiettivo e consapevole delle difficoltà. Questa è l’impressione che ha suscitato Guido Longo, il nuovo commissario alla sanità calabrese, nel corso di una breve intervista con Lilli Gruber a “Otto e Mezzo”, su La7. “Dipende da me, da come saprò lavorare” ha risposto da subito, parlando della possibilità di affiancarsi di collaboratori scelti da lui per portare a termine nel miglio modo possibile il suo lavoro. “Non ho mai avuto paura, in quaranta anni di attività” ha aggiunto, rispondendo ad una domanda precisa della Gruber. “Ho sempre fatto quello che è previsto dalla legge facendo rispettare la legge” ha aggiunto, ripensando al suo passato di funzionario di Polizia e poi di Prefetto. Far rispettare la legge in ambito sanitario calabrese significa trovarsi di fronte due nemici, due enormi ostacoli: la ‘ndrangheta ed il diffuso malaffare, che “forse è troppo”, come commenta brevemente Longo, che ha già lavorato in Calabria e sa quello che lo aspetta. L’intervista poi è rimbalzata sulle polemiche che hanno caratterizzato la vicenda di questo commissariamento: Lilli Gruber ha fatto riferimento alla moglie di Longo, al fatto che potesse o meno essere contenta di trasferirsi in Calabria. Il riferimento evidente è al “no” di uno dei vari precedenti candidati al ruolo di commisario, Eugenio Gaudio, la cui moglie non era d’accordo con lo spostamento a Catanzaro. Netta la risposta di Longo: “Mia moglie non ha problemi, è un funzionario di Polizia, sa come vanno queste cose”.
Sulla collaborazione con Gino Strada ed Emergency – altra questione “calda”, che ha innescato molte polemiche nelle scorse settimane – Longo è stato altrettanto chiaro: “Sono contento che ci sia, l’ho sentito qualche giorno fa. Spero in una sua collaborazione, tutti dobbiamo collaborare se vogliamo raggiungere dei risultati”. E quali sono questi risultati? “Una territorialità delle prestazioni sanitarie per le quali bisogna aumentare la qualità. Il tutto, ripristinando un equilibrio di bilancio”. Una impresa da niente, insomma, in una regione la cui la sanità è commissariata da oltre dieci anni. Anche perchè, alla fine, Longo lo sa quale è il senso del suo compito: ripristinare la legalità. Una cosa che sa fare, certo, ma che non è semplice: non lo è mai, e tanto più in questo caso. Alla domanda conclusiva di Lilli Gruber – “sa già che non sarà un incarico facile?” – la risposta è asciutta, secca: “Certo”.