Loujain al-Hathloul, giovane donna dell’Aurabia Saudita, è stata arrestata nel 2018 per avere guidato un’auto. Da 900 giorni si trova rinchiusa in una cella.
Loujain al-Hathloul è in arresto da 900 giorni per avere guidato un’auto da sola in Arabia Saudita. Fino allo scorso anno, infatti, le donne non potevano spostarsi tramite un mezzo privato in autonomia. La ragazza è stata per questa ragione prelevata e portata in carcere, dove attualmente ancora si trova. Le Ong sostengono che lì venga anche torturata. Qualche mese fa aveva anche iniziato uno sciopero della fame, ma poiché i carcerieri la svegliavano ogni due ore, privata di ogni energia, è stata costretta ad interromperlo. Le sue condizioni di salute sono pessime. Lo dimostrano le ultime immagini che la ritraggono nelle udienze del processo, visibilmente malata. Il suo corpo era continuamente soggetto a tremolii e la sua voce ridotta ad un filo.
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Il processo
Nei giorni scorsi il Governo dell’Arabia Saudita, poiché il caso di Loujain al-Hathloul ha destato un notevole clamore, vuole che il processo venga spostato in un tribunale speciale, che generalmente si occupa soltanto dei casi legati al terrorismo. In questo modo l’opinione pubblica mondiale non verrebbe più a conoscenza dei risvolti della vicenda. Un modo per bloccare ogni forma di dissenso, interna ed esterna al Paese.
“Siamo molto preoccupati per la decisione di trasferire il caso in un tribunale che si occupa di terrorismo. Non è il luogo adatto per processare attivisti pacifici per i diritti umani come Loujain al-Hathloul, la cui unica colpa è di avere chiesto un cambiamento e una riforma“. Lo ha detto Hashem Hashem, attivista locale di Amnesty International in un’intervista al Guardian.
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Il processo a carico di Loujain al-Hathloul è già stato rinviato altre volte. L’ultimo giudice incaricato di presiedere il caso per un anno e otto mesi ha studiato la documentazione, per poi successivamente annunciare che non avrebbe avuto giurisdizione. La famiglia della ragazza è ormai stanca.