Emergono nuovi punti interrogativi sulla morte di Diego Armando Maradona: è giallo sulla morte del Pibe de Oro. Un’infermiera ha dichiarato alla stampa locale: “Obbligata a dichiarare di averlo controllato”.
Tra gli ultimi messaggi d’affetto, e diatribe famigliari per l’eredità del Pibe de Oro, pare si stia sviluppando un giallo, sulla morte di Maradona. Come viene riportato dalle fonti, infatti, pare che l’infermiere che si è occupato del calciatore nella notte di martedì scorso, abbia accertato che alle 6:30 del giorno fosse ancora cosciente. A confermare tale versione, inoltre, si aggiungerebbe anche la collega del turno successivo, che avendo sentito il campione muoversi nella stanza verso circa le 7:30 del mattino, avrebbe deciso di lasciarlo riposare.
Non coincidono tutte, le dichiarazioni rilasciate dalle ultime persone che avrebbero visto Maradona ancora in vita. E la stessa ipotesi lanciata dall’avvocato Matias Morla, relativa all’ambulanza giunta in ritardo per soccorrere il campione, starebbe vacillando. A ribaltare le carte in tavola sono le dichiarazioni che gli infermieri avrebbero riportato alle penne del quotidiano Clarin. In particolare, l’infermiere che si è occupato dell’ex calciatore nella notte tra martedì e mercoledì (giorno del decesso di Maradona) scorsi, avrebbe raccontato di averlo visto cosciente.
Emblematiche, però, le parole rilasciata dalla collega dell’infermiere, subentrata nel turno subito successivo al suo: “L’ho sentito muoversi all’interno della stanza alle 7:30”, ha dichiarato ai giornalisti, confessando sì di non essere entrata a controllare in stanza, ma anche di essere stata “obbligata” a mettere nel rapporto l’effettuazione del controllo delle condizioni del campione.
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Con dichiarazioni del genere, allora, aumentano gli interrogativi sulla morte del Pibe de Oro. Al momento, comunque, pare confermato che l’ultima persona ad averlo visto ancora in vita è l’infermiere Ricardo, nelle prime ore di mercoledì. Inoltre, non regge più l’ipotesi dell’arrivo in ritardo dell’ambulanza. Il legale di Diego ha inizialmente parlato di circa mezz’ora di ritardo da parte dei soccorsi, quando avrebbero dovuto impiegare solo 11 minuti.
Eppure, secondo quanto ricostruito e confermato dalle autorità che stanno operando sul caso, la segrataria personale del campione avrebbe richiesto un’ambulanza alle ore 12:17; ambulanza che sarebbe giunta alla villa della località di Tigre, proprio si trovava l’ex calciatore in quel momento, alle ore 12:28. Esattamente il tempo di un viaggio da 11 minuti.
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