Le parole usate da Vittorio Feltri in un editoriale sullo stupro di Genovese ai danni di una 18enne, hanno creato diverse polemiche.
È scontro tra l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, e il direttore dell’Huffington Post, Mattia Feltri, su cui viene pubblicato il blog dell’onorevole. Cosa è successo? Martedì 24 novembre, nella vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’editorialista di Libero Vittorio Feltri pubblica un controverso articolo di commento sulla vicenda dell’efferato stupro ai danni di una ragazza di 18 anni da parte dell’imprenditore Alberto Genovese.
Definisce la giovane ingenua, inserisce squallidi riferimenti sessuali, ridicolizza e minimizza l’episodio. E – ovviamente – ne nasce una polemica enorme. Tra le personalità che si ribellano alla narrazione del giornalista si fa avanti Boldrini, che scrive un lungo intervento sui fatti di cronaca e i commenti fatti a (s)proposito. Ma il pezzo non viene pubblicato. A censurarlo è il direttore del giornale online, figlio di Vittorio, chiamato in causa da Boldrini.
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La notizia è stata diffusa proprio dall’onorevole, in un post sulla sua pagina Facebook: “Avevo scritto un intervento per il blog dell’Huffington Post in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Il direttore di HuffPost, Mattia Feltri, ieri non ne ha autorizzato la pubblicazione. Sapete perché? Perché chiamavo in causa Vittorio Feltri, suo padre, che martedì firmava un articolo su Libero dal titolo: ‘La ragazza stuprata da Genovese è stata ingenua’, di fatto attribuendo, come avviene troppo spesso, anche alla ragazza la colpa dello stupro. Dunque un direttore di una testata giornalistica sceglie di non pubblicare un intervento per via dei suoi rapporti familiari“, ha spiegato Boldrini.
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E ha sottolineato: “Ma è accettabile una cosa del genere? Per me no, non lo è. In tanti anni non mi sono mai trovata in una simile situazione. Sia chiaro che continuerò ad impegnarmi perché sia rispettata la dignità delle donne, anche nell’informazione e sul piano del linguaggio, e continuerò a difendere sempre la mia libertà di parola“.
Sulla vicenda è presto intervenuto anche il presidente del consiglio dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna. “Lascia basiti la notizia della censura (peraltro estranea alla tradizione editoriale del giornale online in questione) denunciata dalla Presidente emerita della Camera, Laura Boldrini, da parte del direttore dell’Huffington post, Mattia Feltri, per un riferimento nel pezzo da lei redatto a un’opinione pubblicata da Libero a firma del padre, Vittorio Feltri, già iscritto all’Ordine dei giornalisti, poi dimessosi, i cui contenuti sono già al vaglio dei competenti organismi in quanto permane in ogni caso la responsabilità deontologica del direttore che firma il giornale”, ha commentato il numero uno dell’OdG.
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Le risposte di padre e figlio Feltri non hanno tardato ad arrivare. Il figlio attraverso una pubblicazione di Huffington Post, in cui ha scritto: “Confermo quanto scritto oggi dall’onorevole Boldrini su Facebook: ieri ha mandato uno scritto per HuffPost che conteneva un apprezzamento spiacevole su mio padre Vittorio. Ritengo sia libera di pensare e di scrivere su mio padre quello che vuole, ovunque, persino in Parlamento, luogo pubblico per eccellenza, tranne che sul giornale che dirigo. L’ho chiamata e le ho chiesto la cortesia di omettere il riferimento. Al suo rifiuto e alla sua minaccia, qualora il pezzo fosse stato ritirato, di renderne pubbliche le ragioni, a maggior ragione ho deciso di non pubblicarlo”.
E in conclusione ha dato le sue motivazioni: “Al pari di ogni direttore, ho facoltà di decidere che cosa va sul mio giornale e che cosa no. Se questa facoltà viene chiamata censura, non ha più nessun senso avere giornali e direttori. Oltretutto l’onorevole Boldrini, come altri, su HuffPost cura il suo blog. Quindi è un’ospite. E gli ospiti, in casa d’altri, devono sapere come comportarsi. Ps. Ringrazio il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, per avermi condannato senza nemmeno una telefonata per sentire la mia versione, quella di un iscritto”.
Il padre, invece, ha mantenuto un tono sarcastico e ha pubblicato la sua risposta sul suo profilo Twitter. “Cara @Boldrini– ha digitato Vittorio Feltri – invece di rompere l’anima al mio grande figlio Mattia, mandi a me l’articolo che lei ha scritto sulla mia trascurabile persona. Giuro che lo pubblico ovviamente con mia risposta educata“.
Non si è fatta attendere la reazione di Boldrini. L’onorevole ha pubblicato questa mattina – venerdì 27 novembre – sulla sua pagina Facebook, l’intervento che avrebbe voluto scrivere sul blog dell’Huffington Post. In cui fa riferimento “polemicamente a quei giornali che fanno di misoginia e sessismo la propria cifra“.
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