La morte di Diego Armando Maradona avvenuta in data 25 novembre ha coinciso con la Giornata contro la violenza sulle donne. I tanti commenti sulla scomparsa del calciatore hanno lasciato l’amaro in bocca a Laura Pausini, che su Instagram avrebbe scritto: “In Italia fa più notizia l’addio” a Maradona “piuttosto che l’addio a tante donne maltrattate, violentate, abusate”.
Tanti i commenti commemorativi sulla morte di Maradona, vero e proprio simbolo, archetipo se vogliamo, oltre che calciatore. Ma Maradona era un simbolo problematico. Il genio calcistico e la vita sregolata – spesso alle soglie della legalità – hanno creato un mito di eccezionale incoerenza. E questa incoerenza si fa evidente soprattutto ora, quando le reazioni di vicinanza e repulsione si fronteggiano dopo la sua morte. Si può amare una figura così imperfetta? Ma soprattutto, è giusto farlo? Su questo punto si accapigliano commenti a latere di politici, vip, persone in vista che, in qualche modo, si sentono chiamati a commentare la perdita. Perché la figura di Maradona era talmente ingombrante nell’immaginario pubblico, che non dire niente potrebbe voler dire ignorare quel vuoto lasciato. O forse potrebbe voler dire rispettarlo.
Tra chi ha deciso di dire qualcosa sulla sua morte, c’è anche Laura Pausini, che su Instagram avrebbe scritto: “In Italia fa più notizia l’addio a un uomo sicuramente bravissimo a giocare al pallone ma davvero poco apprezzabile per mille cose personali diventate pubbliche, piuttosto che l’addio a tante donne maltrattate, violentate, abusate”. Laura Pausini avrebbe sottolineato come durante la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’attenzione si focalizzasse esclusivamente su un personaggio, tra l’altro apprezzabile da un punto di vista calcistico, ma molto opinabile in ambito privato.
A quel punto, si sono scatenati i commenti, tra i difensori di Maradona e i difensori della Pausini. Così è arrivato un secondo commento della cantante, che avrebbe affermato: “Io parlavo di spazio dato alla notizia del campione che ha oscurato quello della giornata dedicata alle vittime di violenza. Che tra ieri e oggi sono state 3. Le notizie importanti possono essere entrambe di rilievo e la considerazione che ieri non sia stato così nel giorno a loro dedicato, è un semplice dato di fatto. E’ un peccato perché entrambe erano importanti”. Poi ancora: “Continuo a pensare che sia giusto celebrare la morte di un grande mito, ma che la violenza debba avere più spazio specialmente nel nostro Paese. E’ il disastro della nostra epoca”.
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Sulla questione è intervenuta anche Fiorella Mannoia, che sul suo Twitter ha scritto: “Se Michael Jackson fosse morto ieri sarebbe successa la stessa cosa. Quando se ne vanno uomini così amati nel mondo intero è logico che succeda questo. Non ha scelto lui di morire nella giornata mondiale contro il femminicidio. Anche basta con questa polemica becera”. Altri commenti sottolineano: “Vorrei far notare a Laura Pausini che la media dei femminicidi è di tre al giorno. Ieri 2. È morto un uomo debole, per il quale persino i Capi di Stato Mondiali hanno espresso solidarietà e dolore. Lei, che è amatissima in Sudamerica, penso abbia fatto un commento populista“. Chi la difende, invece, ribadisce: “Laura Pausini ha perfettamente ragione. Ieri il Tg2 apre con la notizia della morte di Maradona e parlano di lui per 20 minuti. La giornata contro la violenza sulle donne e relativa cronaca slittano alle 20.50. Gli altri Tg non li ho seguiti ma immagino sia stato lo stesso”.
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