Non occorre tanto sapere quando sarà la fine escatologica del tutto, ma essere pronti all’incontro decisivo con Dio nella nostra vita, ovvero nel prossimo e nel nostro cuore.
La Liturgia della Parola di oggi Venerdì 27 Novembre 2020
- VENERDÌ DELLA XXXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore. (Sal 84,9)
Prima Lettura
Vidi la nuova Gerusalemme scendere dal cielo.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Ap 20,1-4.11 – 21,2
Io, Giovanni, vidi un angelo che scendeva dal cielo con in mano la chiave dell’Abisso e una grande catena. Afferrò il drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana, e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell’Abisso, lo rinchiuse e pose il sigillo sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni, dopo i quali deve essere lasciato libero per un po’ di tempo.
Poi vidi alcuni troni – a quelli che vi sedettero fu dato il potere di giudicare – e le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano.
Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni. E vidi un grande trono bianco e Colui che vi sedeva. Scomparvero dalla sua presenza la terra e il cielo senza lasciare traccia di sé.
E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. E i libri furono aperti. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati secondo le loro opere, in base a ciò che era scritto in quei libri. Il mare restituì i morti che esso custodiva, la Morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere. Poi la Morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. E chi non risultò scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco.
E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale – Dal Sal 83 (84)
R. Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente. R.
Anche il passero trova una casa,
e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio. R.
Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio:
cresce lungo il cammino il suo vigore. R.
Il Vangelo di oggi Venerdì 27 Novembre 2020
Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,29-33
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
Parola del Signore.
L’incontro con Dio al momento giusto – Commento al Vangelo di oggi Venerdì 27 Novembre 2020
Come sappiamo dal Vangelo, il Giorno del Giudizio è sconosciuto, nessuno sa quando avverrà, e non lo sa nemmeno Gesù: “Quanto a quel giorno e a quell’ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre” (Mt 24, 36). E’ il Padre che definirà questo momento, quando il mondo sarà pronto, dopo vari avvertimenti all’umanità, e forse quando ci sarà bisogno di un Suo intervento straordinario.
Come anche nella nostra vita, Dio permette che ce ne andiamo quando tutto è compiuto, quando saremo maturi nell’anima per compiere questo passo. E’ importante riflettere su come la Fine dei Tempi si possa in realtà rapportare alla fine della vita, e l’incontro definitivo dell’umanità con Dio con quello di ogni persona all’abbraccio col Padre.
Non dimentichiamoci che non è tanto importante sapere quando tutto finirà, quando sarà “la fine del mondo” ma essere stati pronti all’incontro decisivo con Dio nella nostra vita, ovvero nel prossimo e nel nostro cuore.