Il premier Giuseppe Conte ha annunciato delle novità sui prossimi cambi di colore delle Regioni, ora al vaglio degli esperti.
Ore impegnative. Così ha definito la giornata di oggi – venerdì 27 novembre – il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in collegamento con l’evento “Generazione Energia”, in vista del nuovo monitoraggio sull’andamento del coronavirus nelle Regioni d’Italia. “Sono ore impegnative: eravamo a consulto con i nostri esperti per valutare la curva epidemiologica per valutare gli scenari prossimi futuri. Oggi è venerdì e come sapete c’è il monitoraggio settimanale. Nel pomeriggio avremo delle novità“, ha detto il premier dopo la riunione con i capi delegazione di maggioranza, alla presenza di Franco Locatelli e Silvio Brusaferro.
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Due delle Regioni che sperano nel passaggio da zona rossa a zona arancione sono Lombardia e Piemonte. La discesa dei contagi è iniziata nei due territori da venerdì 13 novembre, grazie alle misure anti Covid attivate nelle ultime settimane. Le due Regioni del Nord Italia hanno abbassato il proprio livello di rischio e hanno subito iniziato a pressare Conte per uscire il prima possibile dal lockdown. Stando al Dpcm attualmente in vigore le zone rosse e arancioni devono restare 14 giorni nello scenario di rischio inferiore per cambiare status, quindi oggi sarebbero ufficialmente pronte per il cambiamento.
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Diversa la situazione della Toscana. Seppure il miglioramento dei dati sia evidente, proprio in virtù dell’attesa di 14 giorni nello scenario di rischio inferiore, sarà necessario aspettare probabilmente almeno un’altra settimana. Ancora più difficile sarà il passaggio da zona rossa a zona arancione di Valle d’Aosta, Calabria e provincia di Bolzano. Specialmente in Calabria, dove il numero dei contagi non riesce a diminuire. Stando ai numeri attuali, probabilmente bisognerà aspettare qualche altra settimana, nella speranza di tornare almeno in fascia arancione prima di Natale. Altrimenti, saranno feste in lockdown.
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Un cambiamento in negativo, invece, potrebbe riguardare Basilicata, Puglia e Sicilia. La prima ha registrato mercoledì scorso, 25 novembre, un record di soggetti positivi. La seconda si divide in zone sotto controllo e province – come BAT e Foggia, per cui il governatore Michele Emiliano ha chiesto di istituire la zona rossa – con un alto rischio. L’ultima, infine, è sottoposta a ispezione per capire quale sia veramente la situazione nella Regione e se debba ritenersi necessario il cambiamento di zona.
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