Il contratto, per quasi 3mila navigator, scadrà a fine aprile 2021. Lo Stato, tuttavia, pare non abbia fondi a sufficienza per garantire la proroga della stipula. Assunti per aiutare i cittadini a trovare lavoro, sono loro ora a rischiare la disoccupazione.
Una tragica ironia della sorte, quella che spetta a 2.700 navigator. Lo Stato li aveva assunti per aiutare i cittadini a trovare lavoro e ad usufruire nel mentre del Reddito di cittadinanza; dal prossimo aprile, però, a rimanere disoccupati potrebbero essere proprio loro. Il governo aveva presentato la figura dei tutor come la panacea in grado di risollevare il mercato lavorativo italiano che da anni inciampa e arranca. A loro, l’esecutivo aveva promesso il cosiddetto “posto fisso” – seppur con contratto a cococo. Ad oggi, però, in piena pandemia in atto, i giovani assunti nel 2018 rischiano di rimanere senza lavoro non appena il loro contratto scadrà.
Rischio disoccupazione per i navigator
Il contratto, per quasi 3mila navigator, scade a fine aprile. Tuttavia, nel disegno di legge di Bilancio, che fissa sia le spese che le entrate dello Stato per il 2021, di soldi per loro non ce ne sono. Come riporta il Corriere, infatti, sebbene con l’articolo 55 sia previsto uno stanziamento pari a 10 milioni di euro indirizzato ad Anpal servizi (ovvero l’Agenzia per le politiche attive che li gestisce), quesi sussidi sono rivolti a tutt’altro tipo di attività. Senza contare che se comunque fossero usati per i tutor, non basterebbero a prolungare il contratto fino a fine 2021 se non per appena 500 di loro.
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Da questo (avvilente) punto di vista, il Movimento 5 Stelle si sta nel frattempo adopoerando per preparare un emendamento che possa garantire la proroga dei loro contratti per almeno un altro anno. Ma nella manovra depositata dal governo, appare lo stesso evidente che che non vi sono soldi disponibili. Potrebbe forse essre presa in considerazione l’idea di attingere, allora, ai finanziamenti previsti con il Recovery Fund europeo.
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Ad ogni modo, davanti a tale incertezza che costella il loro futuro, i navigator hanno già creato una sorta di sindacato, “Anna” – “Associazione nazionale navigator“. Penalizzati anche loro dall’emergenza sanitaria che li ha obbligati allo smart working, si ricorda che i tutor sono stati assunti dallo Stato con dei contratti da cococo, nonostante il loro tipo di impiego è a tutti gli effetti un lavoro da dipendente. Una scelta, questa, operata per arruorarli in tempi brevi, ma in caso di ricorso sarebbero loro ad avere il coltello dalla parte del manico.