Le parole pronunciate dal ministro Boccia durante la videoconferenza con gli Enti locali ha fatto insorgere il web.
“Gesù prematuro”, “Ditemi che è uno scherzo vi prego“, “Sto coso è da manicomio”, “Quest’anno la madonna avrà un parto prematuro”. E ancora: “Ai tempi miei il blasfemo era Marilyn Manson, faceva anche lui il Ministro, ma di Satana”. Le frasi che Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali, avrebbe pronunciato alla videoconferenza con gli Enti locali stanno facendo impazzire il web.
Ai tempi miei il blasfemo era Marilyn Manson, faceva anche lui il Ministro, ma di Satana. #boccia #GovernodellaVergogna #Governodincapaci #lockdown https://t.co/zfVX61XnhA
— Bertarelli Franco (@karamazovfamily) November 26, 2020
Le parole di Boccia
“Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia”, ha detto Boccia. E i social media sono scoppiati in una serie di tweet in cui i cittadini esprimono la loro ironia, ma a volte anche la rabbia. Alcuni fanno semplici battute, altri invece passano direttamente agli insulti. In ogni caso, il verdetto sembra essere unanime su Twitter: il ministro ha trovato un modo curioso per tenere gli italiani in casa la notte di Natale.
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Le giuste priorità
Ma Boccia, stando a quanto si apprende, ha subito chiarito le motivazioni delle sue frasi: “Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre“. Ed è già la seconda volta che il ministro invita i cittadini a dare la giusta priorità a ciò che accade. Proprio pochi giorni fa, infatti, aveva sottolineato quanto fosse fuori luogo parlare di feste e cenoni quando al momento c’è una media di oltre 600 decessi al giorno.
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Il riferimento alla storica Via Crucis di aprile
“Questa è eresia – ha aggiunto ancora l’esponente del Partito democratico – non facciamo i sepolcri imbiancati. Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti nella scorsa Pasqua, a partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro ma è un atto di fede”. Concludendo così, Boccia ha fatto riferimento alla giornata storica dello scorso 10 aprile, quando per la prima volta Papa Francesco ha celebrato il Venerdì Santo in una piazza San Pietro Vuota a causa della pandemia di coronavirus.