Nel corso dell’udienza preliminare del processo all’ex consigliere del Csm, la procura di Perugia ha deciso di modificare l’accusa.
Concorso in corruzione, collegato al fatto che i reati sarebbero stati commessi anche rispetto alle funzioni che l’imputato svolgeva in relazione alle nomine di dirigenti degli Uffici e procedimenti disciplinari: è questo il senso della modifica del capo d’imputazione nei confronti dell’ex consigliere del Csm Luca Palamara, decretata in apertura dell’udienza preliminare a Perugia. Si tratta del processo nel quale l’ex magistrato è accusato di concorso in corruzione per un atto d’ufficio. La procura del capoluogo umbro ha infatti contestato che le presunte utilità ricevute dall’ex magistrato siano legate alla sua funzione all’interno dell’Organo di autogoverno della magistratura: in particolare, appunto, rispetto a nomine e procedure disciplinari.
Leggi anche:
-
Calabria ancora senza commissario: fumata nera dal Consiglio dei ministri
-
Papa Francesco: “Dobbiamo tutti fare molto di più per la dignità di ogni donna”
I pm – il procuratore Raffaele Cantone e i sostituti Gemma Miliani e Mario Formisano – non
hanno indicato episodi specifici riguardo alla nuova formulazione del capo d’imputazione, rimanendo all’ipotesi della corruzione per l’esercizio delle funzioni svolte dall’ex magistrato. Che, ricordiamo, è accusato di avere ricevuto dall’imprenditore Fabrizio Centofanti viaggi, soggiorni e lavori eseguiti da varie ditte presso l’abitazione di Adele Attisani, amica di Palamara e considerata “istigatrice” delle presunte condotte illecite. Dopo la nuova formulazione del capo d’imputazione la difesa di Palamara ha chiesto tempo per poterla esaminare. L’udienza davanti al gup di Perugia è stata quindi rinviata al 22 dicembre prossimo per esaminare alcune questioni preliminari. I motivi del rinvio sono legati anche alla richiesta di riunificare il procedimento attuale con quello che vede coinvolti lo stesso Palamara e l’ex procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio per una rivelazione di segreto d’ufficio legata all’inchiesta a suo carico. E’ emerso infatti nel corso dell’udienza che la Procura di Perugia nei giorni scorsi ha chiesto il rinvio a giudizio per il filone sulle rivelazioni per Fuzio e Palamara.