E’ morto Maradona e con lui un pezzo di storia. Era il 1989 quando il Napoli batteva il Bayern Monaco. Ma la partita fu ricordata per altro.
Era il 19 aprile 1989. Il Napoli conquistava la finale di Coppa Uefa battendo in semifinale il Bayern Monaco. Così, è andata la storia. Questo, è stato l’andamento dei fatti. Eppure, quella partita però divenne famosissima per altro. Per il riscaldamento di Diego Armando Maradona, sulle note di “Life is life”. Dopo il 2-0 dell’andata al San Paolo, il 2-2 in Germania, il ritorno a Monaco di Baviera è ricordato per un’altra immagine simbolica che ha fatto la storia. Il numero 10 del Napoli cominciò il suo riscaldamento, con gli scarpini slacciati e al ritmo della canzone, trasmessa in quel momento allo stadio: “Life is life”, del gruppo austriaco Opus. Un video diventato una vera e propria icona e che ora comincia nuovamente a circolare sui social, proprio quando quel numero 10 dice addio ad un mondo che lo piange.
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La notizia della morte di Maradona è arrivata pochissimi istanti fa al quotidiano argentino El Clarìn ed è stata ripresa dalle testate di tutto il mondo con titoli che esemplificano cosa significa l’addio del calciatore che ha fatto la storia. “La morte di un dio“, titola a tutta pagina il francese L’Equipe. Il campione aveva 60 anni e avrebbe subito un arresto cardiorespiratorio nella casa di Tigres. Il 3 novembre scorso aveva subito un intervento chirurgico al cervello per un coagulo di sangue ma un malore lo avrebbe stroncato. Sul posto sarebbero sopraggiunte tre ambulanze ma nulla ha potuto evitare il peggio. Il campione era stato ricoverato il 2 novembre a La Plata, una città a 50 chilometri da Buenos Aires, a causa di sintomi di anemia e depressione. Era stato poi trasferito alla clinica Olivos per l’intervento, intervento perfettamente riuscito. Ma oggi, il numero dieci non ha retto. E così, improvvisamente, è andato via un pezzo di storia.