Il presidente della Regione Veneto interviene sulla possibilità di svolgere la stagione sciistica: è ottimista, ma vuole comunicazione chiara.
Si avvicina il periodo dell’anno in cui la stagione sciistica, in tempi normali, entra nel vivo. Una voce di Pil importante, per il Veneto. Come non pensare all’indotto che gli impianti sciistici generano a Cortina d’Ampezzo, ad esempio. Ma non solo: le attività turistiche legate alla neve sono tante, e danno lavoro a migliaia di persone. Lo sa bene il presidente della Regione Veneto Zaia, che spera di riuscire, pur con cautela, a non bloccare gli impianti: “I nostri tecnici hanno stilato un documento con le prescrizioni che se adottate e seguite con scrupolo possono consentire l’avvio regolare della stagione sciistica. Adesso sottoporremo le nostre linee guida al Cts”. Nel caso in cui il governo optasse per lo stop allo sci, Zaia si aspetta che vengano soddisfatte almeno tre condizioni: “Una comunicazione chiara, seria, non catastrofista. Non poter sciare a Cortina, per esempio, non vuol dire non poter visitare Venezia”. Seconda condizione: “Ciò valga per tutta l’Europa. Non si può vietare lo sci in Alto Adige e consentirlo in Carinzia”. Infine i ristori: “Al momento sono previsti solo per chi opera nelle zone rosse”, commenta Zaia. Ma ovviamente, in caso di stop alle settimane bianche, le restrizioni colpirebbero anche le zone gialle come il Veneto: “È come se ci si dovesse per forza ammalare per poter avere le cure”, sottolinea il governatore leghista.
Sul Natale, in ogni caso, il presidente Zaia ha le idee chiare, sarà una festa “domestica”: “Chi pensa di rivedere film degli anni Ottanta e Novanta si sbaglia di grosso”. Piuttosto, insiiste, “cerchiamo di sostenere produttori, ristoratori, commercianti comprando prodotti tipici, sfruttando l’asporto e il delivery”, per provare a sostenere almeno una parte di quel settore che perderà parecchie percentuali di guadagno in un periodo che di solito è “alta stagione”. Rispetto al confronto tra le Regioni e il governo sul prossimo dpcm, Zaia spiega che i governatori hanno chiesto di ridurre i parametri da 21 a 5: “Attendiamo una risposta”, conclude il presidente della regione Veneto.
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