È stato ordinato il suo ricovero per un mese in un ospedale psichiatrico. Da settembre era agli arresti domiciliari.
Un tribunale di Nur-Sultan ha ordinato il ricovero per un mese in un ospedale psichiatrico della giornalista kazaka Aigul Utepova, costretta agli arresti domiciliari da settembre dopo aver criticato le misure adottate dalle autorità per contrastare l’epidemia di Covid.
La reporter è accusata dalle autorità di sostenere il movimento d’opposizione Scelta Democratica del Kazakhstan, bandito nella repubblica ex sovietica dell’Asia centrale, ma lei respinge le imputazioni. Utepova, 50 anni, è considerata da Amnesty International una “prigioniera di coscienza” perseguitata per le sue opinioni. Il tribunale ha ordinato che la giornalista stia in una clinica psichiatrica per un controllo sulla sua salute mentale, ma la decisione appare di natura prettamente politica.
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“Un esame medico recente ha concluso che sono in perfetta salute. Questa situazione non riguarda la mia salute, si tratta di una decisione di natura politica”, ha detto Utepova a Radio Liberty. Due anni fa il tribunale kazako di Shymkent ordinò di portare in una clinica psichiatrica un’altra giornalista che aveva criticato il governo, Ardaq Ashim, che poi emigrò in Ucraina dopo essere stata rilasciata.