Mondo sommerso dal debito globale, cifre da Seconda guerra mondiale

Debito globale e numeri da record: oggi vale quasi quattro volte il Pil – divario più alto dopo quello registrato con la Seconda guerra mondiale. Italia al terzo posto, balzata al 161%.

debito globale - meteoweek.com
foto di repertorio

Numeri da capogiro quelli registrati dall’Iif (Institute of international finance), che aggiorna periodicamente in uno studio il debito aggregato mondiale, composto da quello governativo, quello delle società e quello delle famiglie. Mai come oggi il debito globale continua a viaggiare, sollevando una marea che non ha risparmiato nessun Paese. A settembre, riporta l’istituto, vi è stato un nuovo record pubblico-privato: si parla di 272mila miliardi di dollari, pari cioè al 365% del valore aggiunto 2020. La pandemia, e le relative strategie applicate dai governi, hanno aumentato l’esposizione degli Stati di 11mila miliardi di dollari.

Debito pubblico supera di 4 volte il Pil

A riportare i dati emersi dallo studio è Il Sole 24 Ore. Come viene spiegato, la pandemia di Covid-19 che ha colpito il mondo intero in questo difficilissimo 2020, ha sommerso i Paesi in un mare di debiti. In aggiunta, le misure d’urgenza intraprese dai governi per contrastare gli effetti dell’emergenza sanitaria su una già fragile economia reale, hanno esasperato la situazione. Si parla, infatti, di un anno in procinto di chiudersi con un debito pubblico globale superiore di quattro volte al Pil – un divario più alto persino di quello registrato con la Seconda guerra mondiale.

Per far fronte all’emergenza, infatti, le politiche fiscali sono state potenziate di 11mila miliardi di dollari, un’accelerata che porterà il debito a sorpassare il Pil fino a raggiungere un rapporto del 101,5%. E se l’anno scorso i Paesi definiti “spendaccioni” erano 19, quest’anno se ne contano 30. Giappone a parte, al secondo posto di questa drammatica classifica troviamo la Grecia, con un balzo del 205%; l’Italia, invece, si posiziona al terzo posto, dopo essere balzata del 161%. A seguire, poi, il Portogallo (con il 137%) e gli Stati Uniti (con rapporto al 131%).


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Il debito aggregato

Per quanto concerne i numeri del debito aggregato, dato da quello pubblico e quello privato (che include cioè quello delle famiglie e delle imprese), il quadro che emerse risulta ancora più complicato. Sempre secondo quanto emerso dai calcoli effettuati dall’Iif, il debito globale sarebbe aumentato in questi mesi a 15mila miliardi di dollari, raggiungendo una cifra record pari a 272mila miliardi: si tratta del 365% del Pil atteso a fine anno. Nei Paesi sviluppati, il debito aggregato ha raggiunto il 432% del Pil (salendo di ben 50 punti rispetto al periodo pre pandemico), mentre nei Paesi emergenti, che hanno un debito pubblico sotto controllo, il balzo è stato al 248% (rispetto al precedente 222%).


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La domanda, al momento, è quanto meno scontata: riusciranno i governi, insieme o senza le banche centrali, a ristabilire i numeri di prima? La risposta è chiaramente difficile da pronosticare: si tornerà alla normalità, ma i tempi potrebbero essere relativamente lunghi. Quanto? Difficile dirlo con certezza. Tuttavia, secondo quanto spiegato da Gita Gopinath, capo economista del Fmi, e Victor Gaspar, responsabile del Fiscal Monitor del Fmi, gli Stati dovrebbero riflettere attentamente, prima di riprendere a tagliare la spesa pubblica. Il rischio contreto e reale, infatti, è quello di stroncare sul nascere la ripartenza economica.

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