Il fondatore di Azione! ha voluto tessere le lodi di Zingaretti e Berlusconi: “Sono quelli che si sono comportati meglio”. Calenda sostiene inoltre che “il Movimento 5 Stelle non c’è più”.
Carlo Calenda prova a fare le carte alla politica italiana, soprattutto dopo queste settimane a dir poco turbolente. Gli ultimi giorni sono quelli che potrebbero aver provocato una serie di scossoni a tutto il movimento. A partire dall’apertura – neanche troppo celata – da parte di Silvio Berlusconi nei confronti della maggioranza. Per non dimenticare la spaccatura sempre più evidente all’interno del Movimento 5 Stelle. Tutte situazioni che fanno riflettere il leader di Azione!, intervistato dai colleghi de La Stampa.
Calenda ha voluto sottolineare l’ottimo comportamento da parte di due esponenti di spicco della politica italiana. Si tratta di Nicola Zingaretti e Silvio Berlusconi, che secondo l’ex piddino sono quelli che si sono comportati meglio in questa fase. “Hanno rappresentato un’eccezione in termini di serietà, sono stati i più responsabili, almeno dal punto di vista della parola“, ha detto di loro Calenda. Anche se il fondatore di Azione! ha fatto capire che “se nei prossimi giorni non saranno conseguenti e continueranno a supportare l’uno Conte e l’altro i sovranisti, questa discussione sul dialogo con l’opposizione, finirà in un nulla di fatto“.
Calenda, che si è ufficialmente candidato per la poltrona di sindaco di Roma, ha fatto capire che secondo lui i leader di maggioranza e opposizione non “avranno coraggio di rompere con l’attuale assetto”. E al tempo stesso, il leader di Azione! ha attaccato in maniera indiretta uno dei suoi possibili avversari, ovvero Virginia Raggi. Calenda ha sottolineato infatti le grandi difficoltà che sta vivendo il Movimento 5 Stelle, che secondo lui “non c’è più“. Le motivazioni di questo attacco vanno viste sia nei recenti contrasti che nella scarsa presa che i pentastellati hanno sul proprio elettorato.
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Il parlamentare sostiene che il Movimento “non ha una voce che parla al Paese: se dal punto di vista del contegno si sono distinti, nella sostanza rimangono dove stavano, dentro al binomio populismo-sovranismo”. Inoltre Carlo Calenda ha parlato di una grande occasione, che proprio i pentastellati dovranno sfruttare in quanto forza di Governo. E parla di un fronte repubblicano, composto dalle “stesse forze che in Europa sostengono la Von der Leyen“. Ma più in generale, sottolinea i problemi del Paese che si avvicina al 170% di debito, “con un sistema industriale falcidiato, commercio e turismo distrutti. E si rischia di implodere in un perenne conflitto istituzionale a tutti i livelli“.
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In chiusura della sua intervista, Carlo Calenda ha voluto fare una proposta pubblica alle forze politiche che ritiene vicine al suo partito. “Penso che Pd, Forza Italia, Azione e le forze liberaldemocratiche e quelle serie presenti anche nei 5S e nella Lega debbano lavorare insieme per un allargamento della maggioranza, per l’individuazione di un presidente del Consiglio autorevole, quel che Conte non è, operando per il definitivo allontanamento dei 5S del ‘no’ a tutto – conclude Calenda – , anche se non di ministri come Patuanelli, una persona seria“.