Alto Adige, Kompatscher: “Bene screening di massa, solo 1% positivi”

La campagna di screening con test rapidi in Alto Adige sta procedendo a gonfie vele. Si è già sottoposta al tampone il 38,8% della popolazione. Soltanto l’1% è risultato finora positivo al Covid-19.

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La campagna di screening con i test rapidi in Alto Adige – meteoweek.com

In Alto Adige sono stati resi noti i primi dati rilevati nel corso della campagna di screening contro il Covid-19. Fino a ieri pomeriggio si è sottoposto al test rapido il 60,5% delle 350.000 persone che si aveva in programma di testare. Si tratta del 38,3% della popolazione totale della Regione. In queste ore le rilevazioni stanno proseguendo. Finora soltanto l’1% delle persone è risultato positivo (2.305 casi). I risultati consentono di porre in isolamento domiciliare coloro che hanno il virus e dunque arginare la sua diffusione.

Il governatore altoatesino Arno Kompatscher si è detto molto soddisfatto dei risultati. “Abbiamo registrato una grande partecipazione allo screening di massa, che va oltre alle
nostre aspettative. Si tratta di un grande segno di senso civico, di assunzione di responsabilità da parte dei cittadini, come anche di una espressione della volontà di assumere un ruolo attivo nella lotta contro la pandemia“, ha affermato. “L’1% può sembrare un dato basso, però è in linea con i risultati della Slovacchia e di altre regioni che hanno fatto uno screening di questo tipo“.

Arno Kompatscher alto adige
Arno Kompatscher, Presidente della Regione autonoma del Trentino-Alto Adige

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La campagna di screening, in questi giorni, ha permesso di rilevare per lo più casi di asintomatici. A seguito della valutazione dei dati si tornerà ad azioni mirate nei confronti di determinate fasce della popolazione dell’Alto Adige oppure, se necessario, in determinati Comuni in cui si registra un indice di contagio più elevato.

Intanto a partire da martedì ripartirà l’attività in presenza per i servizi alla prima infanzia, le scuole d’infanzia e le scuole elementari. L’obiettivo è di tornare alla normalità a partire dalle attività meno rischiose. Per il momento, tuttavia, lo sci dovrà attendere in concordanza con le disposizioni nazionali.

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