Un ragazzo minorenne contattava alcuni bambini mentre giocava con loro su Fortnite. L’obiettivo era quello di farsi mandare video e foto a contenuto pedopornografico. La polizia postale lo ha rintracciato e arrestato.
Giocare ai videogiochi è una delle ultime forme di svago rimaste ai nostri amati bambini. Le ultime restrizioni dovute alla diffusione del Covid riducono in maniera drastica la possibilità di uscire di casa per giocare con gli amici o per fare una passeggiata in famiglia. Ecco allora che giocare online, magari proprio con i compagni di scuola o con gli amichetti, può essere la necessaria e inevitabile valvola di sfogo. Certe volte, però, bisogna stare attenti a quelle che sono le insidie che possono venire fuori durante una partita.
In particolare quando si gioca a Fortnite, o qualsiasi altro gioco che prevede la comunicazione con gli altri giocatori che si incontrano nelle “stanze” online. Proprio da questa minaccia è partita un’indagine da parte dei poliziotti del Commissariato di Rivoli, in provincia di Torino. Questi, insieme agli agenti di polizia postale del Piemonte e del Veneto, sono risaliti a un ragazzo di appena 17 anni. Il minorenne si era reso protagonista di un continuo adescamento di bambini di poco più di 10 anni, proprio mentre giocavano la stessa partita di gruppo a Fortnite.
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L’indagine che si è conclusa con l’arresto del ragazzo di 17 anni era partita lo scorso mese di luglio. Già durante il primo lockdown, infatti, il grande accusato aveva iniziato a usare Fortnite per contattare i bambini durante le partite. Dopodichè li invitava a spostare la conversazione su TikTok o su Whatsapp, per arrivare a quello che era il suo obiettivo. Il 17enne voleva farsi mandare foto e video con contenuti pedopornografico a uso personale, da quelle che erano le sue vittime. La cosa è andata avanti per diverse settimane, finchè la madre di uno dei bambini non si è accorta di tutto.
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Da qui è partita la prima di una serie di denunce, che ha dato il via agli accertamenti da parte delle forze dell’ordine. La polizia postale ha aperto un fascicolo con l’accusa di pornografia minorile e adescamenti di minorenni in forma continuata. Il 17enne si serviva delle partite a Fortnite, per poi spostare la conversazione altrove e promettere ricariche telefoniche o denaro in cambio del materiale pedopornografico. Nel caso in cui arrivasse un rifiuto, i bambini venivano minacciati. Ma alla fine tutto è finito per il meglio, visto che le perquisizioni hanno portato alla luce il materiale video e foto.