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Estero

Natale al tempo del Covid: uno sguardo alle feste nelle città europee

Gli italiani temono un Natale senza cari e senza regali: anche nel resto d’Europa, però, la festività saranno all’insegna dell’intimità casalinga. Dall Gran Bretagna alla Spagna, ecco come saranno trascorse le festività all’estero.

foto di repertorio

Non si è ancora espresso apertamente l’esecutivo italiano, in merito alle festività natalizie. La paura è quella che possano essere vietate le riunioni famigliari, mentre c’è chi invece spinge sull’idaea che saranno almeno concesse le visite per i parenti di primo grado. Fondamentale, però, è tenere bassa la curva dei contagi, per evitare una terza e più volenta ondata a gennaio. Obiettivo, questo, comune ai governi di tutti i Paesi europei: per questo, tra leggeri allentamenti e misure estremamente rigide, il Natale (così come San Silvestro) è a rischio “quarantena” anche in altre nazioni.

Natale in famiglia nel Regno Unito, più cauta la Francia

Secondo quanto vociferano i media locali, pare che l’idea di Boris Johnson per il periodo natalizio sia quella di far riunire le famiglie e far respirare i cittadini per 5 giorni. Con il lockdown nazionale che terminerà il 4 dicembre, lo scopo del premier britannico sarebbe quello di concedere al Paese un breve periodo di “normalità” in attesa del vaccino. Previsto, dunque, l’allentamento delle misure dal 23 al 28 dicembre, che permetterà la temporanea possibilità di assembramento in casa fino a un massimo tre o quattro nuclei familiari diversi. Una decisione, questa, che la task force sanitaria nazionale non approva affatto: “Rischiamo di rovinare tutto e bruciare gli sforzi fatti sinora. Cinque giorni di liberi tutti potrebbero scatenare così tante infezioni che potremmo essere costretti a un nuovo lockdown in gennaio, di almeno 25 giorni”, spiegano gli esperti della sanità pubblica.

Nel Paese oltremanica, invece, Emmanuel Macron è pronto ad annunciare per la prossima settimana le nuove misure post-lockdown, in previsione del Natale. Sebbene sia stato già specificato che non si tratterà di un ritorno alla fase pre-lockdown (e in questo senso, pare che il coprifuoco verrà mantenuto fino ad inizio 2021), è altamente probabile che per le festività natalizie, nelle case dei francesi – così come in tutti i luoghi chiusi – continuerà a valire la cosiddetta “regola del 6”. Chiare, infatti, le parole del premier Jean Castex. “Non si possono immaginare a Natale grandi raduni famigliari”.


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In Germania niente mercatini, Belgio sotto lockdown

Un 2020 senza mercatini natalizi, in Germania. Da sempre amata attrazione dei turisti, quest’anno a mancare saranno per l’appunto anche quest’ultimi. E data la durezza delle restrizioni imposte dalla cancelliera Merkel – che pare non abbia alcuna intenzione di allentare la corda nemmeno per Natale – ciò che si prevede è che le festività in famiglia potranno essere trascorse soltanto assieme ai propri conviventi, o al massimo con un altro nucleo esterno.

Difficile da stabilire, invece, la situazione in Belgio. Il Paese è finito nuovamente in lockdown, e il governo è ancora intenzionato a tenere ben salde le misure applicate. Interpellato sulla questione Natale, il ministro della Salute stesso non ha lasciato presagire alcun panorama positivo, e anzi, ha ribadito che gli sforzi fatti fin qui dai cittadini dovranno proseguire ancora per qualche tempo. Il 25 e il 31, allora, paiono due feste a rischio isolamento domiciliare.


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In Spagna, Natale e San Silvestro con coprifuoco

Diversa invece la situazione in Spagna. Dagli ultimi aggiornamenti, è infatti emersa una prospettiva che vedrebbe il governo permettere un Natale e un Capodanno all’insegna del coprifuoco – dalle 22 (o 23) fino alle 6 del mattino. Non si tratterà di un verso e proprio stop alle restrizioni nei giorni di festa, ma pare saranno permesse riunioni in famiglia con un numero ristretto di partecipanti. Nessuna possibilità, invece, di organizzare cene o pranzi nei ristoranti, mentre a Madrid (che ospiterà anche quest’anno il mercatino della Plaza Mayor) vedrà un numero dimezzato di bancarelle. D’altro canto, a Barcellona si punta a consentire per le feste riunioni familiari o tra amici fino a un massimo di 10 persone.

 

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