Meghan Markle è finita di recente al centro dell’attenzione per via della battaglia legale contro il tabloid Daily on Sunday. La moglie del principe Harry, infatti, ha deciso di fare causa all’editore Associated Nwespapers per aver pubblicato la privata che aveva inviato al padre.
Meghan Markle e la lettera al padre
La moglie del principe Harry ha deciso di fare causa all’Associated Newspapers, editore del Daily on Sunday, per aver pubblicato una lettera privata che l’ex attrice di Suits aveva inviato al padre. In particolare la moglie del principe Harry accusa il tabloid di aver leso la sua privacy, violando tra l’altro la legge sulla protezione dei dati sensibili e il diritto d’autore. Proprio per questo motivo la Markle ha deciso di intraprendere una battaglia legale, chiedendo anche un risarcimento danni.
Ebbene, in base ai dati a disposizione del Tribunale, sembra che la lettera indirizzata al signor Thomas Markle sia stata scritta dalla figlia Meghan assieme allo staff di Kensington Palace. Se tutto ciò venisse confermato, finirebbero per cadere le accuse di violazione del “diritto d’autore” mosse dalla Markle nei confronti del giornale.
La battaglia legale contro il tabloid
Secondo gli avvocati dell’Associated Newspaper, lo staff addetto alla comunicazione di Kensington Palace “ha contribuito alla stesura” della lettera oggetto di discussione. A tal proposito dalle carte si evince: “Spetta alla ricorrente dimostrare di essere stata l’unica persona ad aver contribuito alla stesura della bozza. Fatta salva la generalità di quanto sopra, il convenuto deduce che Jason Knauf e / o altri membri del team di comunicazione di Kensington Palace hanno contribuito alla stesura della bozza elettronica”.
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Ma non solo, l’Associated Newspapers sostiene che la Markle abbia fatto trapelare ai media i dettagli della lettera attraverso degli amici, per poi essere contenta quando cinque amiche, in modo anonimo, hanno parlato a People per difenderla.
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A tal proposito la moglie di Harry, durante una dichiarazione di testimonianza, ha affermato: “Ognuna di queste donne è una cittadina privata, una giovane madre, e ognuna ha il diritto fondamentale alla privacy. Queste cinque donne non sono sotto processo, e nemmeno io. L’editore del Mail on Sunday è sotto processo. È questo editore che ha agito illegalmente e sta tentando di eludere le sue responsabilità; di creare un caso e distrarre dal fatto stesso che il Mail on Sunday ha pubblicato illegalmente una mia lettera privata”.