Matteo Renzi, leader di Italia viva, risponde alle domande sulla possibilità di collaborazione tra governo e Forza Italia.
Un secondo “Patto del Nazareno”. Questa è la speranza di Matteo Renzi, leader di Italia viva. Lo ha dichiarato in un’intervista, durante la quale ha espresso la sua disponibilità a collaborare con Forza Italia, il partito di Berlusconi. E ha subito richiamato alla memoria il famoso “Patto del Nazareno”, l’accordo sancito appunto con il Cavaliere nel 2014, quando Renzi era ancora il segretario del Partito democratico.
La disponibilità a collaborare
“Penso – ha sottolineato l’esponente politico fiorentino – che l’idea di Goffredo Bettini di chiamare all’impegno ‘le migliori energie del Paese’ sia una proposta saggia. Molti sottovalutano la vastità del problema economico alla fine della pandemia, davanti a questo scenario se Forza Italia offre la disponibilità a superare il populismo fanno bene i dirigenti del Pd a dire andiamo a vedere le carte. Oggettivamente questa disponibilità può produrre una novità politica”. Una collaborazione volta a superare i problemi attuali dello Stato, dunque, che non lasci spazio ai litigi sterili tra maggioranza e opposizione.
Fronte del Nazareno e fronte di Pontida
L’accordo, tuttavia, non è così semplice da raggiungere. Stando alle parole dell’ex segretario del Pd, infatti, “in Forza Italia convivono due anime: c’è il gruppo che possiamo chiamare il ‘fronte del Nazareno’ e c’è il gruppo che definiamo il ‘fronte di Pontida’ che vuole l’alleanza solo con la Lega. Secondo me nell’anno delle amministrative, Berlusconi, per come lo conosco, non mollerà Salvini e Meloni”. Anche perché, stando ai sondaggi diffusi da YouTrend, la Lega sarebbe ancora il primo partito d’Italia, con il 24 per cento. Mentre Forza Italia arrancherebbe con un 6,7 per cento. La strategia politica più ovvia, quindi, è quella di allearsi con “il più forte”.
Una maggioranza allargata supererebbe Lega e FdI nei sondaggi
Se si riuscisse a trovare un accordo, tuttavia, “sarebbe una svolta di grande valore. Un’apertura c’è stata. E dunque condivido con Zingaretti: noi rendiamoci disponibili in modo serio. Se son rose fioriranno“, ha aggiunto Renzi. E si è poi allargato ad un’analisi politica: “concretamente questo può portare anche ad allargare la maggioranza. Il premier in questi mesi ha spesso apprezzato la sponda istituzionale di Forza Italia; quanto a Vito Crimi, guida un partito che nel 2019 andava dai gilet gialli e nel 2020 si prepara a entrare nel partito di Macron: può tranquillamente cambiare idea anche sul doppio relatore alla Legge di Bilancio”. E in effetti, facendo riferimento agli stessi sondaggi, con l’aggiunta di Forza Italia, la maggioranza formata da Movimento 5 stelle, Partito democratico e Italia viva raggiungerebbe il 45,9 per cento. A dispetto del 40 per cento che otterrebbe il centrodestra populista senza FI.
L’eventuale rimpasto di governo
E per quanto riguarda il rimpasto di governo? Prima bisogna trovare i contenuti. “Questo è un punto aperto anche in caso di mancato ingresso di Forza Italia. Noi stiamo scrivendo il nuovo contratto di governo. Ora è il momento di concentrarsi sui contenuti. Poi, se troveremo gli opportuni accordi, arriverà il momento di guardarci negli occhi”. Solo una cosa è certa: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non verrà sostituito. “Nella maggioranza in tanti chiedono qualche modifica alla squadra di governo, ma nessuno propone un nuovo premier“, ha spiegato Renzi.
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