A Bologna è stata fermata una banda di quattro malviventi che aveva messo a segno rapine in diverse sale slot e supermercati della provincia. Uno degli arrestati era stato in precedenza condannato per omicidio.
Le modalità utilizzate per mettere in atto le rapine erano ormai consolidate. Due dei quattro malviventi della banda arrivavano nel luogo, solitamente una sala slot o un supermercato, in motorino. Mentre uno aspettava in strada, l’altro entrava nell’esercizio e si faceva consegnare l’incasso. La vittima di turno veniva minacciata con una pistola. Con questo copione avevano realizzato numerosi furti, nel 2019, in tutta la provincia di Bologna.
I colpi più remunerativi erano avvenuti tra luglio e agosto. Due di essi presso la sala slot ‘Enjoy Game‘ di via Cavalieri Ducati a Bologna a alla ‘Terry Bell‘ di Calderino. L’incasso era stato pari a 10 mila euro. A ottobre, invece, era stato preso d’assalto il supermercato Lidl di via Caduti di Amola, zona Borgo Panigale. In quell’occasione, mentre i malviventi erano all’opera, tutti i dipendenti erano stati legati a terra mani e piedi. Prima dell’arrivo della polizia, la banda era fuggita con il bottino.
I precedenti dei malviventi
I quattro malviventi, tutti originari del luogo, hanno gravi precedenti penali. Uno di loro, Matteo D’Ambrosio, è stato condannato a quattordici anni di reclusione per concorso in omicidio. Il quarantesettenne di Pieve Cento, insieme ad un complice, aveva ucciso il 20 aprile 2004 un agente di polizia, Stefano Biondi. I due, a bordo di una Porsche carica di droga, lo avevano travolto al fine di evitare un posto di blocco al casello autostradale di Reggio Emilia. L’uomo era morto a causa dell’impatto. Dopo sei anni dall’omicidio D’Ambrosio, tuttavia, era già tornato in libertà. Nel 2010, dopo una tentata rapina in un negozio di preziosi a Bologna, era stato nuovamente arrestato, per poi essere ancora una volta rilasciato.
Anche gli altri tre appartenenti alla banda sono pregiudicati. Si tratta di Stefano Monari, 50 anni di Malalbergo, con dei precedenti per assalti esplosivi a bancomat; Daniele Zanotti, 47 anni di Castello di Serravalle, e Christian Ballotta, 46 anni di Bologna, in passato coinvolti in inchieste relative ad alcune rapine in banca.
Fin da subito le autorità avevano compreso che si trattasse di una banda di “professionisti”. Nei loro furti, infatti, non avevano lasciato alcuna traccia. Uno di loro, tuttavia, nel corso di una rapina era stato immortalato dalle telecamere mentre indossava una maglietta con cui era stato ritratto in una foto segnaletica. Grazie a questo particolare gli agenti della polizia di Bologna, coordinati dal Pm Domenico Ambrosino, hanno rintracciato l’uomo e di conseguenza i tre complici. Adesso sono in arresto con le accuse di rapina aggravata, ricettazione, porto e detenzione illegale di armi da sparo.
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Durante le perquisizioni le forze dell’ordine hanno ritrovato alcune delle pistole utilizzate nelle rapine. Una di queste è una Beretta modello 51 calibro 7.65, rubata nel 2009 a Piacenza e ancora perfettamente funzionante.