Ex calciatore ucciso e sciolto nell’acido: «Era già morto quando l’ho spinto nel bidone»

La Corte d’Assise d’appello di Milano ha condannato all’ergastolo con isolamento diurno di sei mesi Raffale Rullo, mentre ha confermato il carcere a vita per la madre Antonietta Biancaniello

Andrea la rosa calciatore ucciso “Non ho mai fatto del male a nessuno”. Si difende così, rendendo dichiarazioni spontanee in video collegamento dal carcere, Raffaele Rullo, il 37enne imputato insieme a sua madre, Antonietta Biancaniello, nel processo che si è aperto oggi davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Milano per l’omicidio del calciatore Andrea La Rosa, avvenuto nel novembre 2017. Rullo è accusato insieme alla 61enne anche del tentato omicidio della moglie Valentina Angotti. Anche Antonietta Biancaniello, anche lei video collegata dal carcere, ha voluto parlare. “Sono stata io, sono colpevole, mio figlio non c’entra nulla con questo omicidio”, ha detto. E ancora: “Andrea La Rosa secondo me era già morto quando l’ho spinto dentro il bidone”.

Andrea la rosa calciatore ucciso
Andrea La Rosa a sinistra, Raffale Rullo e Antonietta Biancaniello a destra

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La Corte d’Assise d’appello di Milano ha condannato all’ergastolo con isolamento diurno di sei mesi Raffale Rullo, mentre ha confermato il carcere a vita per la madre Antonietta Biancaniello. I giudici hanno accolto la richiesta di inasprire avanzata dal pm Maura Ripamonti, oggi applicata come pg, solo per l’uomo.

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