Un lungo articolo del quotidiano britannico The Guardian sulla nostra Raffaella Carrà: dalla musica al suo impatto sul mondo culturale non solo italiano. Ecco la celebrazione della Regina Carrà.
Un lungo articolo, a firma di Angelica Frey, pubblicato su The Guardian, uno dei più prestigiosi quotidiani britannici, per celebrare la nostra Raffaella Carrà. In occasione dell’uscita del film Explota Explota – My Heart Goes Boom!, del regista uruguaiano Nacho Alvarez, in cui sono presenti numerosi pezzi famosissimi della Carrà, il quotidiano dell’oltre Manica ricorda la straordinaria carriera della cantante, ballerina e conduttrice italiana. Ma il Guardian parla anche del fenomeno Raffaella Carrà nell’ambito culturale, in particolar modo dell’emancipazione sessuale, con un tipo esplicativo: “Raffaella Carrà, la pop star italiana che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso”.
Con i singoli Tuca Tuca fino A far l’amore comincia tu, per il quotidiano britannico: “Raffaella Carrà è stata un’icona culturale che ha rivoluzionato l’enterteinment italiano e ha dato alle donne la possibilità di prendere l’iniziativa in camera da letto”. Continua il quotidiano nell’articolo, facendo riferimento al suo debutto a Canzonissima, programma cult della Rai dell’epoca: “Era la prima volta che qualcuno osava esporre l’ombelico nella Tv nazionale. Il Vaticano e la direzione conservatrice della Rai, la tv nazionale italiana che trasmetteva Canzonissima, ne rimasero scandalizzati”.
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Non si sono certo fatti attendere i ringraziamenti di Raffaella Carrà che, in una nota, ha espresso tutta la sua sorpresa, gradita, per l’articolo: “Stavolta la carrambata l’hanno fatta a me! Sono sorpresa, non mi aspettavo un tale riconoscimento”.
In quegli anni Carrà era molto amata dal pubblico, ma costantemente attaccata dalla critica. Nel 1974, disse: “Non traggo ispirazione da nessuno: parlo ai bambini, ai papà che guardano gli sport, alle mogli, quindi alle famiglie italiane che guardano la tv”.
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Il Guardian continua nell’articolo: “Un mix di sex appeal e accessibilità, merito anche del look. Ha insegnato alle donne che il libero arbitrio in camera da letto non era scandaloso, che è ok anche innamorarsi di un uomo gay e che non tutte le relazioni sono esattamente sane”. Ma non solo Italia: Raffaella Carrà è amatissima in tutto il mondo, specie in Spagna, dove ha pubblicato numerosi album – e tradotto i suoi grandi pezzi classici – in tanti anni. Scrive il quotidiano britannico: “Il suo impatto sulla cultura pop spagnola è stato così grande che, nel 2018, il re di Spagna l’ha nominata dama, ‘al orden del mérito civilp, per essere un’icona di libertà”.
Il quotidiano cita anche i primi testi, come ad esempio Luca, che parlano apertamente di omosessualità: “Parlare di omosessualità in modo così pratico e leggero era inaudito nell’Italia cattolica, repressa e scandalizzata. E non sorprende vedere come Carrà sia diventata un’icona gay internazionale”. E conclude: “La maggior parte degli inni pop sessuali di Carrà sono un prodotto della tv italiana degli anni 70, ma non sono reliquie del passato. Gli italiani conoscono ancora i testi a memoria e li cantano non appena si presenta l’occasione”.
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