Coronavirus, la qualità dei pazienti ricoverati è crollata: e le persone muoiono da sole

La qualità dei ricoveri è peggiorata in seguito al Coronavirus. Ospedali al collasso alimentano le crisi e le pecche del sistema sanitario.

Nessuno muore da solo. O meglio, nessuno dovrebbe morire da solo. Nessuno dovrebbe morire immerso nella sua solitudine, nei suoi brutti o buoni pensieri che non possiamo capire. Nessuno dovrebbe sentirsi cosi proprio in quell’attimo, in quel nano secondo, in cui stai per lasciare il mondo. E invece, la scena si ripete quasi ogni giorno in quei reparti di terapia intensiva dove i macchinari improvvisamente emettono un suono dritto, stridulo: è il suono della morte. Una morte che però fa più silenzio di altre. Non c’è nessuno, accanto a quel letto di quel paziente; non c’è nessuno, in quella sala d’attesa. Perché il Coronavirus porta con sé moltissime conseguenze drammatiche ma ne esiste una che fa più paura di altre: la solitudine. 

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Sono molte le persone che, affette dal virus, denunciano che la più grave difficoltà è proprio rimanere da soli. Durante l’isolamento dopo la positività, ma anche prima di effettuare i test, ed anche gli ospedali sono ormai pieni di malati che sono gli unici a potersi dar forza tra loro. Sicuramente, in seguito al Coronavirus la qualità dei ricoveri è calata. Ospedali stracolmi e al collasso impediscono di assistere tutti come prima, o almeno in egual modo. Si agisce secondo priorità, secondo urgenza. E così, chi stava bene peggiora; chi stava male precipita. La questione malasanità è tornata a galla proprio negli ultimi giorno, dopo il caso del paziente trovato morto del bagno dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Così come è vero che in Campania mancano i camici bianchi, tanto che ne sono richiesti di urgenti per far fronte all’emergenza.

Da molte famiglie che hanno visto perdere i propri cari a distanza, arriva quindi la richiesta di trovare una soluzione per permettere di poter restare accanto alle persone che, in piena solitudine, stanno morendo. Una richiesta forse legittima, per cercare di consolare un dolore già grande. Nessuno in fondo muore da solo. Nessuno… dovrebbe.

Chiara Feleppa

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