Sono 21 i criteri scelti per stabilire quale colore dovrà prendere una Regione, se rosso, giallo o arancio. Ecco quali.
La divisione dell’Italia in 3 zone – rossa, gialla o arancio – dipende da 21 criteri. I parametri, in realtà, non sono cosa nuova ma sono stati stabiliti lo scorso 30 aprile in un’ordinanza a firma del Ministro della Salute Roberto Speranza. In primo luogo, si tiene conto del numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la data inizio sintomi. Successivamente, si valuta il numero di casi notificati per mese che abbiano un trascorso di ricovero in ospedale, in reparti diversi dalla terapia intensiva. Si procede poi col valutare il numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero in reparto di terapia intensiva.
Il quarto parametro riguarda invece il numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o residenza; e ancora il numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie; il numero di strutture residenziali sociosanitarie con almeno una criticità riscontrata. Si procede poi con l’analisi degli indicatori che indicano la capacità di accertare e di effettuare la diagnosi. Quindi: percentuale di tamponi positivi; tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi; tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento; numero e tipologia di figure professionali dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracing; figure professionali impegnati nelle attività di prelievo e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento. Infine, per questa parte, si valuta il numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati.
Ne restano 9. Il numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni; l’Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata; il numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella Covid per settimana; il numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi; il numero di nuovi focolai di trasmissione; il numero di nuovi casi di infezione confermata da Sars-Cov-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note; il numero di accessi al Pronto Soccorso con classificazione Icd-9 compatibile con quadri sindromici riconducibili a Covid-19; il tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva; infine, il tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti Covid-19.
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