Il premier del Pakistan Imran Khan e i ministri dell’interno e degli affari religiosi hanno raggiunto l’accordo. Vengono dunque assecondate le richieste da parte degli integralisti, che in questi giorni hanno inscenato diverse proteste.
Il Governo del Pakistan ha deciso di passare alle maniere forti, dopo i disordini ai quali si è assistito nei giorni scorsi. La popolazione del Paese asiatico, in particolare la sua frangia che segue i fondamentalisti islamici, ha manifestato negli ultimi giorni contro la Francia. Soprattutto dopo la pubblicazione di nuove vignette di stampo satirico contro Maometto e la dottrina islamica, apparse sulla nota rivista Charlie Hebdo. E così è stata presa forse la decisione più estrema in questi casi, ovvero l’espulsione del capo dell’ambasciata francese in Pakistan.
La notizia è stata diffusa in Italia attraverso un lancio di agenzia Ansa. La decisione è stata presa e divenuta ufficiale dopo l’accordo stipulato tra le varie parti in causa. “Il Pakistan espellerà l’ambasciatore francese entro due o tre mesi – si legge nell’accordo – , non nominerà un suo ambasciatore in Francia e boicotterà tutti i prodotti francesi”. Il documento è stato firmato dal primo ministro pakistano Imran Khan, di comune accordo con i ministri dell’interno e degli affari religiosi. Più in generale, tutta la squadra di Governo concorda con questa decisione.
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La richiesta di espellere il capo dell’ambasciata francese in Pakistan è arrivata a gran voce nei giorni scorsi. In particolare sono stati i leader del movimento fondamentalista islamico Tehreek-i-Labbaikh a spingere per prendere questo provvedimento, che di fatto rappresenta uno strappo netto con la Francia e con la sua cultura. Anche perchè nel frattempo, come detto, c’è stato un vero e proprio moto popolare nel Paese asiatico. Migliaia di persone sono scese per le strade, a manifestare contro questo uso satirico della dottrina di Maometto.
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Siamo ormai giunti al termine del secondo giorno di mobilitazione sociale, fatta partire a gran voce dai leader del movimento fondamentalista islamico Tehreek-i-Labbaikh. Un sit-in dura ormai ininterrottamente da 48 ore per protestare contro le decisioni prese dal Governo francese. Il fatto di aver dato il via libera alla pubblicazione di queste vignette satiriche non verrà perdonato dal governo del Pakistan. Da qui la decisione di porre fine alla collaborazione con la Francia, con la prima mossa rappresentata dall’espulsione dell’ambasciatore.