Covid, Zaia presenta il test fai da te: risultato in 1 minuto e mezzo

Covid, Zaia presenta il test fai da te: risultato in 1 minuto e mezzo

Luca Zaia, nel consueto aggiornamento sull’emergenza Covid-19 in Veneto, ha presentato i test “fai da te”. Il governatore ha provato su se stesso il tampone rapido: è risultato negativo ed l’esito è stato ottenuto in poco più di un minuto.

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Luca Zaia, governatore del Veneto, prova il test fai da te – meteoweek.com

Luca Zaia, governatore del Veneto, è intervenuto nella consueta conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera. Tanti i temi trattati: dallo stato dell’emergenza Covid-19 fino all’utilizzo dei test fai da te. Il Presidente della Regione ha provato egli stesso in diretta il tampone rapido in questione. Insieme a lui il dottor Roberto Rigoli, che coordina le quattordici microbiologie in cui è stata avviata la sperimentazione. I due esperti hanno spiegato alla popolazione come effettuare il test da sé.

Il test fai da te

Il kit per il test antigenico in autosomministrazione si compone di quattro pezzi. Innanzitutto il tampone, che dovrà essere infilato nel naso cinque volte per narice. Poi una provetta con il reagente, dove andrà inserito il tampone. Essa dovrà essere chiusa. Successivamente si aprirà il beccuccio per versare quattro gocce di reagente sulla saponetta, che in meno di due minuti darà il risultato. Infine, si ha un comune sacchetto per la spazzatura dove gettare quanto utilizzato.

Un grande successo, secondo Luca Zaia. Il governatore del Veneto ha provato in diretta il test fai da te, che nei prossimi giorni verrà sperimentato su 5 mila campioni delle microbiologie della Regione. “Merito del dottor Rigoli, l’Elon Musk del Veneto. All’inizio ci guardavano storto, ma non abbiamo scoperto niente di nuovo, semplicemente siamo stati i primi a valutare questo tipo di test e il nuovo scenario. Nel giro di un mese avremo decine di aziende che propongono questi test al mercato. E’ chiaro che si apre ora una prospettiva diversa anche in tema di tracciabilità“, ha detto.

E a proposito della profondità in cui è necessario spingere il tampone: “Se il virus c’è in una carica da prendere in considerazione – spiega Rigolilo si trova a livello nasale e anche nel retrofaringe. Se a questo livello non viene rilevata la presenza del virus, vuol dire che molto probabilmente è sceso a livello dei polmoni“.

È affidabile?

L’affidabilità del test è elevata. Finora per arrivare alla validazione del test a livello nazionale sono stati fatti a Treviso 3.486 tamponi con un’affidabilità del 99%. I dati della sperimentazione arriveranno entro un mese“, ha spiegato il dottor Roberto Rigoli. Intanto i test fai da te verranno somministrati ai dipendenti delle Uls e nei Pronto soccorsi. Saranno circa 2.000 fatti in doppio al fine di verificarne l’affidabilità.

Se i tamponi di questo tipo si riveleranno affidabili gli esperti avranno compiuto un importante passo avanti nella lotta contro il Covid-19. “La mia idea personale – continua Rigoli è che può dare una svolta su vari fronti. Aumenta la capacità di fare screening e quindi mettere i confini alla circolazione del virus. Si può ipotizzare anche, in futuro, dato il prezzo molto basso, di poter aiutare ristoratori e commercianti per riavviare determinate attività, sotto controllo. Immaginate ad esempio l’applicazione negli alberghi. Ma queste, ripeto, sono idee mie“.

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Roberto Rigoli, primario del reparto di Microbiologia a Treviso che sta coordinando la somministrazione dei test fai da te – meteoweek.com

Il governatore Luca Zaia è della medesima opinione. “Quando siamo partiti c’era un’azienda al mondo (coreana) che forniva questo test, oggi sono 30 le aziende che vendono tamponi rapidi. Qui non stiamo favorendo nessuno, tanto per essere chiari. In questo settore l’evoluzione è continua, pensate che a marzo parlavamo del pungidito“.

I prezzi

L’accesso ai test fai da te, in caso di via libera, sarà permesso a chiunque. “Il prezzo sarà di 3 euro alla produzione, poi ci saranno i ricarichi al dettaglio. In farmacia i test saranno disponibili dopo l’ok dell’Istituto superiore di Sanità (e dopo le inevitabili polemiche)“, ha precisato il dottor Roberto Rigoli.


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L’emergenza Covid-19 in Veneto

Luca Zaia, nel corso conferenza stampa dalla sede della Protezione civile, ha inoltre parlato degli aggiornamenti sull’emergenza Covid-19 in Veneto. “Il bilancio del primo fine settimana con le nuove regole è positivo. Stanno funzionando, diciamo al 75-80%. Ma facciamo un piccolo sforzo in più. Niente assembramenti. Vogliamo restare in zona gialla“, ha detto il governatore.

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Il Presidente della Regione, tuttavia, ritiene che la divisione in zone rosse, arancioni e gialle dell’Italia sia un provvedimento da rivedere. Lo ha ribadito questa mattina in un’intervista alla radio. “Lo abbiamo approvato come Regioni ed era un’occasione per avere un benchmark, poi è diventato un elemento di giudizio, penso che dovrà essere modificato. È utopia – ha detto Zaiapensare che esista un frullatore nel quale metti gli ingredienti e vien fuori un prodotto finito, ed è aleatorio pensare che esista un algoritmo che dia l’assoluta immagine della realtà. Ci vuole buon senso, e delle valutazioni che vanno al di là dei numeri. Pensare che il Veneto sia rimasto in zona gialla e le altre (Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia) siano ora arancioni è la follia dei numeri e delle formule. Poi ci sono elementi che hanno un forte carattere di discrezionalità“.