Nel Centro di accoglienza migranti di Monastir si sono verificati violenti scontri tra gruppi. Quattro persone sono rimaste lievemente ferite. A preoccupare, tuttavia, è l’assenza di controlli sugli ospiti relativamente alla possibilità di avere contratto il Covid-19.
Risse, lancio di oggetti e nessun rispetto delle norme contro il Covid-19. La situazione nel Centro di accoglienza migranti di Monastir, in provincia di Cagliari, è preoccupante. La struttura accoglie ben 200 persone, che spesso non riescono a convivere pacificamente tra loro. Ieri la tensione è salita alle stelle. Per questa ragione è stato necessario l’intervento di agenti della Polizia e di soccorritori. Essi, tuttavia, sono a loro volta costretti ad operare in condizioni di precaria sicurezza, dato che all’interno della struttura non vengono affatto rispettare le regole anti-contagio. Qualcuno degli ospiti sarebbe addirittura più volte uscito, incurante della quarantena, aggirando i controlli. L’allarme arriva dal Sindacato di Polizia (Sap).
I violenti scontri tra migranti
Durante la notte un gruppo di algerini si è scontrato. Non soltanto calci e pugni, ma anche oggetti di uso comune diventati vere e proprie armi. Sono stati anche danneggiati i pochi mobili di arredamento presenti all’interno della struttura di Monastir. Il bilancio, al termine della violenta lite, è stato di quattro feriti. Essi hanno dovuto ricorrere alle cure in ospedale, ma non sono gravi. Per sei algerini è scattata la denuncia.
“Abbiamo scritto l’ennesima nota al questore segnalando la gravissima situazione al centro, dopo una notte di violenze“, ha spiegato Luca Agati, segretario provinciale del Sap di Cagliari. “Dalle prime ore della serata di ieri abbiamo gestito violenti scontri, la tensione è alle stelle, sono letteralmente saltati gli schemi. C’è stato un periodo di maltempo durante il quale i numeri dei presenti sono calati tantissimo, periodo che andava sfruttato per pianificare, migliorare gli standard di sicurezza, studiare nuove manovre per rendere quel posto più sicuro. Invece nulla, abbiamo atteso gli sbarchi, ritrovandoci in pieno allarme riaccendendo fuochi di tensione tra risse, furti, scavalcamenti e chi più ne ha più ne metta“, questa la sua denuncia.
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L’emergenza Covid-19 nel Centro di Monastir
A preoccupare il Sindacato di Polizia è in primis l’emergenza Covid-19. Nella struttura non vengono rispettate le misure utili a evitare la diffusione dei contagi. Molto spesso, inoltre, i migranti aggirano la sorveglianza e violano la quarantena.
“Sono più di quindici giorni che non vengono effettuati i tamponi ai nuovi sbarcati abbiamo stipate più di duecento persone, giunte in momenti diversi, che vivono in totale promiscuità senza conoscerne le ipotetiche cariche virali. Monastir è un potenziale covo di malati, un ipotetico focolaio di infetti che ogni giorno entra in contatto con tutti gli operatori delle forze di polizia. Ogni giorno che passa senza i dovuti accertamenti sanitari, è un giorno di rischio in più, una terribile scommessa con il fato“, ha denunciato ancora Luca Agati.
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“I clandestini come accaduto stanotte si armano, rompono tutto, si propongono con spavalderia, scavalcano in continuazione uscendo dalla struttura. Questi, per lo più algerini partiti da Annaba, provengono da una nazione che sta vivendo un considerevole aumento dei casi di contagio con quasi 70 mila positivi e più di 2 mila morti solo nella giornata di ieri. Cosa deve accadere – conclude il segretario del Sap – affinché si ponga rimedio a questa vergogna?“.