Un giudice federale ha bocciato le nuove norme imposte da Donald Trump contro i cosiddetti dreamers. Si tratta degli immigrati arrivati negli Usa da minorenni al seguito di genitori clandestini.
Arriva un altro duro colpo per Donald Trump. Nel giorno in cui è arrivato il completamento dei conteggi negli Stati mancanti, per quel che concerne le elezioni presidenziali, l’ormai ex capo di Stato degli Stati Uniti viene colpito su uno dei capisaldi del suo quadriennio al potere. Stiamo parlando delle nuove norme che riguardano i dreamers, ovvero gli immigrati arrivati negli Usa da minorenni al seguito di genitori clandestini. Nei loro confronti, Donald Trump ha da sempre assunto una posizione particolarmente ferrea e dura, con tanto di regole a dir poco stringenti.
Ma risale a poche ore fa una notizia che non farà affatto piacere al tycoon. Un giudice della corte federale, infatti, ha emesso una sentenza che di fatto respinge queste ultime norme previste dall’amministrazione Trump all’indirizzo dei dreamers. Queste riguardavano le limitazioni alle richieste e sui rinnovi della loro permanenza negli Stati Uniti. Di fatto, la sentenza del giudice federale ha riportato in auge le norme previste durante il periodo di amministrazione di Barack Obama, il quale aveva avviato un programma di tutela e protezione dei cosiddetti Daca (Deferred Action for Childhood Arrivals).
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Nello specifico, le nuove regole previste dall’amministrazione Trump per limitare le richieste e i rinnovi di permanenza dei dreamers negli Stati Uniti sono considerate non valide. Il motivo è presto detto: a vararle fu Chad Wolf, che fu eletto segretario del Dipartimento della sicurezza interna. Tuttavia, quest’ultimo le varò quando non era ancora effettiva la sua elezione a segretario. Dunque la sua funzione di responsabile della homeland security non era ancora valida, e per questo motivo non poteva ancora varare nuove norme.
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A rendere nota la decisione del giudice federale sono stati i colleghi della Cnn. In questo caso, si riporta alla memoria quanto accadde nei mesi scorsi, proprio a proposito della volontà di Trump di limitare le libertà dei dreamers. Alcuni mesi fa, infatti, la Corte Suprema aveva già bloccato il tentativo da parte della precedente amministrazione di porre fine al programma Daca. Tuttavia, il presidente tentò la carta della nomina di Chad Wolf, il quale mise per iscritto un memorandum per cercare di guadagnare tempo, prima di mettere a segno il colpo. Ma non ci riuscì.