Campania e Toscana passano dalla zona gialla alla zona rossa a partire da domani. I provvedimenti: bar e ristoranti chiusi, nei weekend aperti solo supermercati e farmacie. Ampio ricorso allo smart working.
Tanto tuonò, che alla fine piovve. Il Governo ha deciso di rendere ancor più stringenti e severe le norme sul piano regionale, per quanto riguarda le norme e le restrizioni anti-Covid. Rispetto al primo provvedimento, preso una decina di giorni fa, a farne le spese sono state soprattutto la Campania e la Toscana. Entrambe erano state inserire nel novero delle regioni a zona gialla, ma dopo qualche giorno dal provvedimento si è deciso di portarle in zona rossa. Il massimo della pena, per così dire. Ma anche un modo per far capire che bisogna sempre monitorare la situazione e ridurre al minimo i danni.
Ma cosa cambierà per la Campania e la Toscana a partire dalla giornata odierna? Ci sarà una forte stretta sulla libertà di movimento dei cittadini, che di fatto torneranno indietro di otto mesi, avendo la possibilità di svolgere davvero pochissime attività al di fuori della propria abitazione. Andiamo a scoprire nel dettaglio cosa è previsto per la Campania e per la Toscana, ma anche per tutte le altre regioni e province autonome che sono state inserite dal Governo in zona rossa, almeno fino al prossimo 24 novembre.
Dalla giornata odierna, come si legge dal provvedimento stabilito a Palazzo Chigi, sarà vietato praticamente ogni spostamento in qualsiasi orario. Le uniche eccezioni sono quelle già previste durante il lockdown imposto in primavera, ovvero motivi di lavoro, necessità e salute. Saranno inoltre vietati gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro. Dunque i cittadini di Campania e Toscana, così come di tutte le altre regioni già presenti nel novero della zona rossa, potranno uscire di casa solo per fare la spesa, andare al lavoro o nella peggiore delle ipotesi farsi curare.
Passiamo dunque alla situazione degli esercizi commerciali, che sono senza dubbio i più colpiti da questo provvedimento, severo ma giusto. È prevista anche in Campania e in Toscana la chiusura dei bar e dei ristoranti, tutti i giorni e per tutto il giorno. Sarà consentita la consegna a domicilio, che non prevede alcuna restrizione, mentre la modalità dell’asporto è prevista fino allo scoccare delle 22. Resteranno chiusi anche gli altri esercizi commerciali, fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità. Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri.
Anche le attività scolastiche subiranno una forte stretta in queste regioni. È infatti prevista la didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado, per le classi di seconda e terza media. Così facendo, resteranno aperte solo le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e la prima media. Porta chiusa anche per quanto riguarda le università, a meno che non ci siano delle eccezioni stabilite dalle singole regioni. E in tal senso in Campania il governatore De Luca ha fatto sapere che imporrà delle scelte ad hoc per quanto riguarda l’istruzione.
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Novità anche per quanto riguarda le attività sportive, anche in questo caso ci sarà una decisa stretta. Sono sospese tutte le competizioni sportive salvo quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI e CIP. Vengono fermate anche le attività previste nei centri sportivi di interesse regionale o locale. Sarà ancora possibile svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all’aperto in forma individuale. Naturalmente non è previsto allenarsi in gruppo, a meno che non lo si faccia per contro proprio e mantenendo la distanza prevista.
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Cambia anche la situazione per quanto concerne la mobilità urbana pubblica. All’interno di ciascun mezzo di trasporto ci sarà il limite massimo di riempimento fino al 50% dei posti previsti a bordo. Le uniche eccezioni previste riguardano gli scuolabus, per i quali vigono le regole imposte in precedenza. Infine resteranno chiusi i musei e le mostre, al pari di teatri e cinema. Niente aperture anche per le sale giochi, i centri scommesse, le palestre e i bingo. Non sarà possibile accettare scommesse neanche per i titolari delle tabaccherie e dei bar aperti.
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