Abdullah Ahmed Abdullah, il numero due di Al Qaida, è stato ucciso tre mesi fa. L’esecuzione è stata effettuata da due agenti israeliani, per conto degli Stati Uniti. Fu lui a ordinare gli attentati del 1998 alle ambasciate in Kenia e Tanzania.
Ancora un omicidio è stato ordinato dagli Stati Uniti, nei confronti di un membro di Al Qaida. La nuova vittima risponde al nome di Abdullah Ahmed Abdullah, considerato il numero due della cellula terroristica islamica. Il soggetto in questione è stato fatto fuori circa tre mesi fa, da un paio di agenti israeliani inviati a completare l’uccisione proprio dalla intelligenze a stelle e strisce. L’esecuzione è avvenuta in Iran, stando a quanto è stato riportato stamani sul New York Times. La storia di Abdullah Ahmed Abdullah è assai nota agli americani.
Sarebbe stato proprio il numero due di Al Qaida a ordinare due attentati di stampo terroristico, oltre 20 anni fa. Questi sono avvenuti nel 1998, nel mirino c’erano le ambasciate americane in Kenia e in Tanzania. Al di là dello scopo politico e intimidatorio di questi attentati, alla fine persero la vita ben 224, con centinaia di feriti che riuscirono a sopravvivere. Sempre sul New York Times si legge che le fonti della intelligence americana hanno confermato l’uccisione. Il nome di battaglia di Abdullah Ahmed Abdullah è Abu Muhammad al-Masri.
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Stando a quanto è stato rivelato dalle fonti, il numero due di Al Qiada è stato eliminato lo scorso 7 agosto. A ucciderlo sono stati due agenti, che a bordo di una moto lo hanno individuato e hanno iniziato a fare fuoco. Tra le altre cose, la scelta di questo giorno non è stata casuale. Proprio il 7 agosto di ventidue anni fa, infatti, Abdullah Ahmed Abdullah ordinò il doppio attentato alle ambasciate statunitensi. Finora erano circolate diverse voci in merito alla sua morte, ma non c’erano conferme ufficiali nè tantomeno vi era stato l’annuncio da parte di Al Qaida.
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Oltre ad al-Masri ha perso la vita anche la moglie Miriam, che tra l’altro era anche vedova di Hamza bin laden, uno dei figli di Osama bin Laden. Non è ancora stato chiarito il ruolo giocato dagli Stati Uniti, ma di certo hanno collaborato con il tracciamento dei movimenti dell’esponente di Al Qaida e di altri dirigenti, che hanno operato per diversi anni in Iran. Si ritiene che al-Masri fosse il primo in linea di successione per la guida di Al-Qaida, dopo il suo leader attuale Ayman al-Zawahri. La sua foto non è ancora stata rimossa dai ricercatori della Fbi, che aveva stabilito una taglia di 10 milioni di dollari.
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