La truffa risale allo scorso maggio ma ora si sono concluse le indagini dei militari dell’Arma che hanno portato all’arresto degli ivoriani.
Una storia che ha dell’incredibile e che ha al centro una truffo per un totale di 61.000€, tale è la cifra che quattro giovani, di età compresa tra i 20 ed i 28 anni, tutti originari della Costa D’Avorio, tramite la cosiddetta tecnica del «love bombing», portata avanti tramite Facebook, hanno tolto con una truffa a una 50enne di San Bonifacio. Il gruppo se li è fatti bonificare direttamente dalla vittima. Il racconto della truffa risale a maggio, ma solo ora si sono concluse le indagini. Questo tipo di adescamento è una vera e propria strategia di adescamento e manipolazione utilizzata dal truffatore e finalizzata a far sentire «unica» la vittima, coprendola di attenzioni, complimenti e dimostrazioni di apprezzamento, da qui il nome di «love bombing». La storia è uguale per tutti: si inizia con una richiesta di amicizia inviata sui social alla vittima da un profilo fittizio poi si cerca di stringere un contatto facendole credere nella nascita di una relazione.
Successivamente, consolidata la relazione, fase che può durare anche mesi, e ottenuta la fiducia della vittima, gli interlocutori manifestano il bisogno di denaro per svariati motivi (di solito si adducono difficoltà economiche e debiti). Così viene estorto con menzogne il denaro, come nel caso scoperto dai carabinieri di San Bonifacio. La vittima solitamente si isola senza raccontarlo a nessuno fino ad arrivare a una situazione in cui scopre l’inganno e arriva la denuncia.
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Sono in molte le donne che cadono nelle trappole di sedicenti uomini ansiosi di derubarle ma spesso quando si rendono conto della truffa e si rivolgono alle forze dell’ordine è già troppo tardi. Alcuni riescono a sparire letteralmente nel nulla. Mesi fa, di questo fenomeno così crudo della rete, aveva parlato anche Chi l’ha visto. Una donna su Rai 3 aveva addirittura raccontato di essere stata avvicinata da uomo che lavorava come soldato americano in Siria: «Mi ha detto che il figlio era malato e mi ha chiesto soldi. All’inizio gli ho spiegato ‘Io vivo con 265 euro di pensione di invalidità’ e lui mi ha detto che mi avrebbe restituito tutto. Per otto mesi gli ho mandato 50 o 100 euro al mese. Ero costretta a chiedere prestiti. Ho scoperto di essere stata truffata grazie a mia figlia e quando succedono cose simili si sta male perché è pur sempre una persona che si è ricordata di te e del tuo lato femminile». Le truffe romantiche hanno come bersaglio donne vulnerabili che sognano di trovare l’amore, proprio come è successo a questa donna, che poi ha dovuto rivolgersi alle autorità.